Nel cuore della Sicilia, a Riesi, un’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di un uomo di 44 anni, bracciante agricolo, per un insieme di reati gravissimi che sollevano interrogativi sulla sicurezza e sulla possibile proliferazione di armi illegali nel territorio.
L’intervento dei militari è scaturito da un’indagine in corso, culminata in un’ispezione del garage adibito dall’uomo a deposito personale.
La scoperta, di portata significativa, ha rivelato un vero e proprio arsenale amatoriale: 134 proiettili di vario calibro, un’arma Beretta, modello 7,65, la cui matricola è stata deliberatamente rimossa per ostacolare l’identificazione e rintracciare la sua origine legale, accompagnata da tre cartucce.
A ciò si aggiungono due penne pistola, oggetti frutto di un’abile, seppur rudimentale, fabbricazione artigianale, rispettivamente di calibro 38 e 22.
L’esistenza di queste armi, fabbricate in maniera non autorizzata, implica la presenza di competenze specifiche e l’accesso a materiali controllati, aspetti che meritano un approfondimento investigativo.
Ma la vicenda non si esaurisce con il sequestro delle armi.
La perquisizione ha fatto emergere anche una quantità considerevole di materiali e componenti idonei alla realizzazione di ulteriori armi clandestine, suggerendo la possibilità di un’attività continuativa e non occasionale.
Questi elementi indicano la potenziale esistenza di una rete più ampia, la cui ricostruzione rappresenta una priorità per le autorità.
Un dettaglio inatteso e di notevole rilevanza è l’individuazione di 22 monete antiche e altri manufatti di interesse archeologico.
La loro epoca di appartenenza è ancora da determinare, ma il loro ritrovamento ha immediatamente allertato i Carabinieri del comando Tutela Patrimonio Culturale, che hanno avviato un’indagine parallela per accertarne l’origine, la legittimità del possesso e il possibile coinvolgimento dell’arrestato in attività di scavo abusivo o trafugazione di beni culturali.
Questo aspetto aggiunge una dimensione ulteriore alla complessità del caso, intrecciando reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale nazionale.
Su richiesta della Procura di Caltanissetta, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto dell’uomo e ha disposto la misura dei domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, in attesa di ulteriori accertamenti e del prosseguimento delle indagini che mirano a chiarire la portata della sua attività illecita e a individuare eventuali complici o fornitori.
L’evento sottolinea la necessità di un rafforzamento dei controlli sul territorio e di una maggiore sensibilizzazione riguardo al contrasto del traffico di armi illegali e alla tutela del patrimonio storico-culturale.