Il Partito Democratico siciliano, flagellato da un’intensa stagione di turbolenze interne, segnate da complesse dispute, ricorsi alla commissione di garanzia e dimissioni di figure apicali come Filippo Marciante, ha eletto Anthony Barbagallo (anchora fedele all’area politica di Elly Schlein) a segretario regionale. La sua elezione, ottenuta con il 77,3% dei voti in un contesto di candidatura unica, emerge da un voto che ha visto un’affluenza del 60,65%, con circa 10.000 votanti distribuiti in 240 sezioni, su un totale di 16.506 aventi diritto.La formalizzazione ufficiale dei dati e la proclamazione dei risultati sono ora demandati alla commissione regionale per il congresso, presieduta da Nico Stumpo, che dovrà inoltre convocare l’assemblea regionale deputata a confermare l’elezione del segretario.Barbagallo, nel commentare l’esito del voto, ha sottolineato l’importanza della partecipazione democratica e ha espresso gratitudine per l’impegno organizzativo profuso. Ha evidenziato il rinnovamento della classe dirigente, con una significativa presenza di giovani under 30 e di donne, augurandosi, seppur con rammarico, un confronto più ampio e stimolante durante la campagna elettorale. Pur riconoscendo la necessità di un periodo di recupero e di riconciliazione all’interno del partito, ha ribadito il proprio approccio inclusivo, richiamando l’urgenza di concentrare le energie nel contrasto al centrodestra.Tuttavia, l’apparente vittoria di Barbagallo è offuscata da un’analisi critica proveniente da esponenti come Antonio Rubino, membro della direzione nazionale del PD. Rubino sottolinea come la linea politica imposta da Barbagallo abbia subito una significativa opposizione, come testimonierebbe un supporto limitato al 45% degli iscritti. L’affermazione, pur in assenza di alternative, è interpretata come un chiaro segnale di dissenso verso le strategie adottate, alimentando un clima di forte tensione interna. Rubino esprime preoccupazione per una possibile manipolazione dei numeri al fine di presentare un quadro distorto della situazione, e sollecita una profonda revisione strategica del partito, riallineandolo con le direttive programmatiche delineate da Elly Schlein. La conclusione è un appello al cambiamento, unitamente all’auspicio che la ricerca di una soluzione politica prevalga sull’esito dei ricorsi ancora in corso di valutazione a livello nazionale, ponendo l’accento sulla necessità di restituire al PD siciliano una leadership più condivisa e orientata al bene comune. Il futuro del partito, dunque, poggia su un delicato equilibrio tra la necessità di coesione e l’imperativo di un rinnovamento profondo.
Barbagallo segretario PD Sicilia: vittoria controversa e tensioni interne
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