Billy Camara, un nome che incarna la speranza e la resilienza, ha trovato rifugio e una nuova possibilità in Sicilia.
Il suo percorso, segnato da un viaggio migratorio arduo dalla Guinea, attraverso la Tunisia e con approdo a Lampedusa, lo ha portato a Enna, dove si appresta a vestire la maglia della locale squadra di calcio, militante in Serie D.
L’arrivo, nel luglio 2023, è stato un momento di transizione profonda, un distacco dalla sua terra e dalla sua famiglia, che ha reso cruciale l’accoglienza ricevuta.
Il progetto Sai di Bari, con la sua rete di supporto e la sua sensibilità verso i minori migranti, si è rivelato un pilastro fondamentale.
Billy è stato inserito in una casa famiglia, un ambiente protetto dove ha potuto ritrovare un senso di appartenenza e ricevere l’affetto e la guida di figure di riferimento come Federica Pecorella, la sua tutrice, e Rossana Mancini, l’educatrice.
Queste figure non solo gli hanno offerto un riparo sicuro, ma si sono dedicate a sostenerlo nel suo percorso di integrazione, aiutandolo a superare le difficoltà emotive e a costruire un futuro.
Il talento calcistico di Billy, latente eppure evidente, ha presto iniziato a manifestarsi.
Un breve periodo di prova presso la primavera della Fiorentina ha offerto un primo assaggio del suo potenziale, seguito da una stagione alla Polimnia calcio di Polignano a Mare.
Qui, la sua abilità nel segnare gol spettacolari, culminata nella straordinaria rovesciata contro il Racale – un’azione divenuta virale sui social media – gli ha valso il soprannome di “l’Osimhen dell’eccellenza”, un omaggio al celebre attaccante nigeriano.
Ora, Billy si trova di fronte a una nuova, importante sfida: rappresentare l’Enna nel Girone I di Serie D.
La sua storia personale, un racconto di coraggio e determinazione, si intreccia con l’ambizione di realizzare il suo sogno: diventare un calciatore professionista.
Le sue parole, pronunciate all’arrivo in Italia, risuonano come una promessa: “Sono fuggito dal mio paese, ora sogno di diventare un calciatore”.
Un sogno che, grazie alla sua innata abilità, al supporto della comunità siciliana e alla forza interiore che lo contraddistingue, potrebbe concretizzarsi in una straordinaria testimonianza di speranza e integrazione.
Il suo percorso non è solo quello di un giovane calciatore, ma un simbolo di come lo sport possa fungere da ponte tra culture, superando barriere e offrendo opportunità di riscatto.