Nella Baia di Brucoli, un’area di notevole importanza ecologica situata nella provincia di Siracusa, si sta verificando una grave compromissione dell’ecosistema dettata da attività che ne stanno deliberatamente erodendo la posidonia oceanica. La prateria di questa pianta marina, cruciale per la salute del Mediterraneo, è oggetto di distruzione sistematica per la realizzazione di un nuovo pontile.L’intervento, condotto tramite un natante a motore, si caratterizza per l’impiego dell’elica che strappa e tritura la posidonia, rimuovendola dai fondali sabbiosi. L’azione, priva di qualsiasi forma di autorizzazione visibile, solleva non solo preoccupazioni immediate riguardo alla tutela dell’habitat, ma anche interrogativi sul tipo di mezzi pesanti presenti sul cantiere e sulle loro finalità, attualmente non chiare. La denuncia è stata formalmente avanzata dall’associazione Natura Sicula onlus, che ha attivato una complessa rete di segnalazioni alle autorità competenti.L’esposto è stato indirizzato alla Procura della Repubblica, alla Capitaneria di Porto di Augusta, alla Soprintendenza di Siracusa, alla Polizia Ambientale di Augusta, al Libero Consorzio Comunale di Siracusa, all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, e ai Dipartimenti Ambiente di Ragusa e Siracusa. L’obiettivo è garantire un’indagine approfondita che accerti la conformità alle normative vigenti in materia di tutela della posidonia oceanica e la legittimità della concessione edilizia, unitamente alla verifica della valutazione di incidenza.Quest’ultima, un obbligo procedurale preventivo di rilevanza fondamentale, è imposta in virtù dell’appartenenza della baia di Brucoli al SIC (Sito di Interesse Comunitario) Fondali di Brucoli-Agnone, un’area sottoposta a protezione a livello europeo. La valutazione di incidenza è essenziale per esaminare se il progetto del nuovo pontile possa generare impatti negativi significativi sugli elementi biotici (flora e fauna) e abiotici (fattori fisici e chimici) del sito protetto.Natura Sicula onlus sottolinea che l’azione intrapresa è in palese contrasto con il quadro normativo europeo, nazionale e regionale volto a salvaguardare la posidonia oceanica. Questa pianta marina rappresenta un “habitat prioritario” ai sensi della Direttiva Habitat, e la sua protezione si estende anche alle piante spiaggiate, considerate anch’esse parte integrante di un ecosistema vulnerabile. La Convenzione di Barcellona del 1995 rafforza ulteriormente questo quadro protettivo, vincolando gli stati del bacino del Mediterraneo a misure di conservazione.L’associazione conclude con un’amara constatazione: l’esecuzione di un progetto palesemente illegale sotto ogni profilo normativo è resa possibile solo dall’inerzia e dalla mancanza di interventi da parte degli enti deputati alla tutela e alla difesa dell’ambiente. La silenziosa approvazione, per omissione, di un’azione distruttiva nei confronti di un patrimonio naturale inestimabile rappresenta una grave responsabilità per l’intera comunità. La situazione in Brucoli impone un’azione immediata e risolutiva per prevenire ulteriori danni e ristabilire un equilibrio ecologico compromesso.
Brucoli: Distruzione della Posidonia, Natura Sicula denuncia atto illegale
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