Un’operazione dei finanziari del comando provinciale di Palermo ha portato alla luce una sofisticata struttura di coltivazione indoor di cannabis, situata in un magazzino a Bolognetta, smascherando un’attività illecita di notevoli proporzioni.
La scoperta, frutto di un’indagine mirata condotta dalla compagnia di Bagheria, è iniziata dall’individuazione di un rudere abbandonato, la cui presenza olfattiva anomala ha destato i sospetti dei militari.
La piantagione, estesa su due locali appositamente attrezzati, ospitava oltre novecento piante di marijuana, per un peso complessivo superiore agli ottanta chili.
La coltivazione, realizzata in ambiente controllato, era supportata da un impianto elettrico clandestino, un sofisticato sistema di illuminazione a lampade a LED, climatizzazione e ventilazione, finalizzato a ottimizzare la resa e la qualità del prodotto.
L’ingente quantità di energia elettrica sottratta illegalmente alla rete pubblica ha generato un danno economico stimato in circa duecentoventidue mila euro, un elemento aggravante che evidenzia la premeditazione e l’organizzazione criminale alla base dell’attività.
L’uomo arrestato, privo di precedenti penali, è attualmente indagato per i reati di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, nonché per furto di energia elettrica.
Si presume che, attraverso la vendita della droga, avesse incassato una somma di quasi centomila euro, suggerendo una potenziale estensione della rete di distribuzione e l’esistenza di complici non ancora identificati.
L’indagine ha inoltre portato alla luce circostanze socio-economiche significative, con l’emersione di legami familiari del presunto responsabile che includono soggetti beneficiari del Reddito di Inclusione.
Tale aspetto, segnalato all’INPS, solleva interrogativi sulla possibile correlazione tra l’attività illecita e la vulnerabilità socio-economica, e potrebbe portare a ulteriori approfondimenti per verificare eventuali forme di sfruttamento o depauperamento di risorse destinate all’assistenza sociale.
L’operazione sottolinea, ancora una volta, la capacità delle forze dell’ordine di contrastare efficacemente il traffico di droga e di indagare sulle sue radici socio-economiche, con l’obiettivo di disarticolare le organizzazioni criminali e tutelare la legalità nel territorio.