Nel cuore pulsante del quartiere Villaggio Sant’Agata, a Catania, si è consumato un episodio di inaudita brutalità, scatenando un’operazione dei Carabinieri che ha portato all’arresto di tre individui: Paolo Simone Scuderi, 35 anni, Orazio Guerino, 22 anni, e un altro uomo di 25 anni, tutti ora detenuti in carcere su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari Cristian Rungo. L’azione repressiva, innescata da un’indagine iniziata nel giugno del 2025, getta luce su un tessuto criminale radicato, dove il traffico di sostanze stupefacenti è una piaga consolidata.Le accuse mosse dalla Procura di Catania sono di gravità eccezionale: tortura. Un termine che evoca immagini di epoche oscure, ora rispolverato per descrivere un rituale di violenza privata, orchestrato presumibilmente per estorcere informazioni e punire una presunta infrazione all’interno di una rete di spaccio. La vittima, identificata come un pusher, sarebbe stata sottoposta a un trattamento degradante: sequestrata in una stalla adibita abusivamente a prigione, immobilizzata con corde, percossa con frustate e privata dell’identità personale attraverso la rasatura di capelli e sopracciglia.L’indagine ha preso una svolta decisiva grazie all’acquisizione, da parte dei Carabinieri, di prove digitali. L’arresto domiciliare di Rungo, coinvolto in un procedimento separato, ha permesso il recupero del suo smartphone, rivelando sequenze video che documentano gli atti di violenza consumati il 29 maggio. Analisi forensi hanno estratto ulteriori immagini, frame per frame, che testimoniano con precisione le sofferenze patite dalla vittima, delineando un quadro inquietante di coercizione e intimidazione.L’episodio solleva interrogativi profondi sulla natura del potere criminale e sulle sue dinamiche interne. La crudeltà con cui è stata perpetrata la presunta punizione – un ammanco di denaro legato all’attività di spaccio – suggerisce un sistema di controllo basato sulla paura e sulla repressione brutale, dove l’individuo è ridotto a mero oggetto di sfruttamento e vendetta. L’indagine è ancora in corso e si prefigge di ricostruire a fondo la struttura della rete criminale, identificando i responsabili e i complici coinvolti in questo efferato atto di violenza. Il caso apre una nuova riflessione sulla necessità di interventi mirati e di un rafforzamento della presenza istituzionale per contrastare efficacemente il fenomeno del traffico di droga e proteggere le fasce più vulnerabili della società.
Catania: Arrestati per Tortura, Sotto Shock Villaggio Sant’Agata
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