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venerdì 7 Novembre 2025

Catania, chiesto processo per violenza sessuale di gruppo: richiesta di condanna.

Il processo per la violenza sessuale di gruppo perpetrata ai danni di una tredicenne nella Villa Bellini di Catania si avvia alla fase conclusiva, con la Procura che formula richieste di condanna che riflettono la gravità del reato e l’impatto devastante sulla giovane vittima.
La magistrata Anna Trinchillo, giunta da Roma per assumere un nuovo ruolo istituzionale, ha sollecitato nove anni di reclusione per ciascuno dei tre principali responsabili, maggiorenni egiziani ritenuti artefici dell’atroce aggressione.
La Procura, nel delineare l’impianto accusatorio, ha ricostruito una dinamica complessa e premeditata, in cui la vulnerabilità della minorenne è stata deliberatamente sfruttata.

L’aggressione, consumatasi nei bagni della Villa Bellini nella notte del 30 gennaio 2024, ha lasciato una cicatrice profonda nella vita della giovane, segnando un trauma che richiederà anni di supporto psicologico e riabilitazione.

Un quarto imputato, individuato come complice, ha ricevuto una richiesta di pena inferiore, pari a cinque anni e quattro mesi, in riconoscimento della collaborazione offerta alle autorità giudiziarie, cruciale per l’identificazione e il coinvolgimento degli altri esecutori materiali.

Questa decisione, pur sottolineando l’importanza della cooperazione con la giustizia, non diminuisce in alcun modo la gravità del ruolo svolto, seppur marginale, nell’offesa alla vittima.

Parallelamente all’accusa di violenza sessuale di gruppo, i quattro imputati sono contestati anche di violenza privata nei confronti del diciassettenne, fidanzato della giovane vittima.

L’episodio, che si è verificato in concomitanza con l’aggressione, ha visto il ragazzo bloccato e percosso con l’obiettivo di impedirgli di intervenire e soccorrere la ragazza.
Questa ulteriore aggressione evidenzia la premeditazione e la volontà di esercitare un controllo totale sulla vittima e sulle persone a lei vicine.
I due egiziani coinvolti, uno maggiorenne e uno minorenne, sono già stati giudicati in procedimenti separati per lo stesso episodio, con condanne definitive.
Questo aspetto sottolinea la complessità dell’indagine e la determinazione della Procura nel perseguire tutti i responsabili, indipendentemente dalla loro età o status giuridico.
Il Tribunale di Catania ha calendarizzato le prossime udienze, delineando un percorso che si concluderà con la discussione finale e la pronuncia della sentenza.
Il 2 dicembre sarà dato spazio alle argomentazioni delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Cecilia Puglisi (per la famiglia della vittima) ed Eleonora Baratta (per il giovane fidanzato).
Le difese degli imputati avranno la parola il 3 febbraio 2026.

In assenza di necessità di repliche, il collegio giudicante, presieduto dal giudice Santino Mirabella, potrebbe ritirarsi in camera di consiglio per deliberare la sentenza, segnando così un momento cruciale nella ricerca di giustizia per la giovane vittima e la sua famiglia.

La vicenda, oltre a rappresentare un tragico evento nella vita della ragazza, solleva interrogativi profondi sul fenomeno della violenza di genere e sulla necessità di rafforzare i sistemi di protezione per i minori vulnerabili.

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