mercoledì 13 Agosto 2025
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Demanio Marittimo in Sicilia: Urgente Riforma per il Litorale

La gestione del demanio marittimo in Sicilia si trova di fronte a una sfida cruciale, rivelando una situazione di profonda disomogeneità e urgente necessità di riordino.
L’assenza di un quadro pianificatorio organico e aggiornato rischia di compromettere la continuità delle attività economiche legate al litorale e la fruizione pubblica degli spazi costieri.

Attualmente, solo il comune di Milazzo, in provincia di Messina, si distingue per la piena conformità con il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (Pudm), un documento fondamentale che disciplina l’uso del litorale, bilanciando interessi pubblici e privati nel rispetto delle normative nazionali ed europee.
Questa singolarità, in un contesto di 123 enti locali rivieraschi, sottolinea la complessità del problema e la disparità di approcci nella pianificazione costiera.

La scadenza imminente delle 1.682 concessioni balneari, prevista tra due anni, amplifica la pressione sul sistema.
L’impossibilità di rilasciare nuove concessioni o di rinnovare quelle esistenti, in assenza di un Pudm definitivo, potrebbe generare una paralisi delle attività turistiche e ricreative, con ripercussioni economiche significative per l’intera regione.

L’assessore regionale all’Ambiente, Giusi Savarino, ha descritto la situazione ereditata un anno fa come “un quadro critico”, evidenziando un diffuso ritardo nell’elaborazione dei piani da parte dei comuni.

A oggi, si registra un progresso significativo: 93 comuni hanno redatto i propri Pudm, attualmente in fase di valutazione da parte degli organi competenti.
Tuttavia, ben 27 comuni si trovano ancora in ritardo nella definizione dei propri piani, mentre 3 enti locali, situati in aree di riserva naturale, sono esenti dall’obbligo di pianificazione.
La necessità di accelerare le procedure di approvazione dei Pudm è impellente.
L’assessore Savarino ha esortato gli organi regionali di valutazione a compiere sforzi concreti per ridurre i tempi di revisione e garantire che i piani siano finalizzati il prima possibile.

La questione non è meramente amministrativa, ma incide profondamente sulla sostenibilità del settore turistico, sulla tutela dell’ambiente costiero e sulla garanzia di un accesso equo e fruibile degli spazi pubblici.

Si tratta di un’occasione per ripensare la gestione del demanio marittimo in Sicilia, promuovendo una pianificazione integrata che tenga conto delle esigenze delle comunità locali, della protezione dell’ecosistema costiero e della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
Un approccio proattivo e collaborativo, che coinvolga tutti gli attori interessati, è essenziale per superare le criticità attuali e costruire un futuro più sostenibile per il litorale siciliano.

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