Dalle terre del Mazara, a Campobello di Mazara (Trapani), si è levata una voce corale, un corteo itinerante per un’economia di pace, orchestrato da ‘Sbilanciamoci’ e ‘rete, pace e disarmo’, con il sostegno cruciale della Flai Cgil.
Questa iniziativa, più che una campagna, si configura come un atto di resistenza culturale e sociale, un tentativo di riscrivere le priorità economiche e politiche in un’ottica di giustizia, sostenibilità e solidarietà globale.
La scelta di Campobello non è casuale.
Questo territorio, crocevia di flussi migratori economici legati alla raccolta delle olive, incarna le fragilità e le disuguaglianze che la corsa agli armamenti e la logica del conflitto esacerbano.
La Flai Cgil, attraverso la sua brigata del lavoro, si propone di incontrare direttamente i lavoratori migranti, fornendo loro informazioni e supporto per l’affermazione dei loro diritti, spesso calpestati in un sistema economico predatore.
La carovana, in un percorso simbolico, non si limita alla Sicilia.
Il suo itinerario è un affresco delle contraddizioni e delle speranze che animano il Paese, un percorso che mira a stimolare riflessioni e mobilitazioni.
Dalla Sicilia, l’azione si estende a luoghi densi di significato sociale e politico: Cassino, dove gli operai di Stellantis incarnano le difficoltà del lavoro precario e la necessità di una transizione industriale giusta; Roma, con l’ospedale Spallanzani, a testimonianza del sacrificio dei professionisti sanitari e dell’importanza della sanità pubblica; Cameri, provincia di Novara, sede di un impianto di produzione di aerei militari F-35, emblema della militarizzazione dell’economia e della deviazione di risorse vitali.
Il corteo prosegue poi verso Bologna, con il carcere Dozza, simbolo del sovraffollamento e dell’inefficacia del sistema penitenziario; Trieste, dove la LAV (Lega Italiana per la Protezione degli Animali) denuncia le pratiche di sperimentazione animale; Roma, con i Fridays for Future, per denunciare l’emergenza climatica e chiedere politiche ambientali ambiziose; Rivoli, vicino Torino, dove la tragedia della scuola Darwin ha segnato profondamente la comunità.
Il percorso non trascura le sfide territoriali: Messina, con la contestazione del progetto del Ponte sullo Stretto, e Milano, con l’esplorazione di modelli di finanza etica e con un occhio di riguardo verso le condizioni di chi è detenuto nei centri di permanenza temporanea (CPR) in Albania, luoghi di esclusione e vulnerabilità.
L’azione di ‘Sbilanciamoci’ e ‘rete, pace e disarmo’, sostenuta dalla Flai Cgil, si propone quindi come un percorso di consapevolezza, un invito a ridefinire le priorità, a investire nel futuro, nella dignità umana, nell’agroecologia, nella giustizia sociale e nella lotta contro la povertà.
È un appello a costruire un’economia di pace, un modello di sviluppo che metta al centro le persone e il pianeta.