Estorsione a Messina: criminalità organizzata nel cantiere PNRR

Un tentativo di estorsione di ingente valore, pari a 250.000 euro, ha scosso il cantiere del risanamento di Fondo Fucile a Messina, mettendo a nudo la persistente capacità di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico siciliano.
L’evento, che si è consumato nel contesto di un’opera di rilevanza strategica finanziata con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha visto i due estorsori, agendo con una fredda pianificazione, ricorrere a una modalità tecnologicamente avanzata: una videochiamata diretta al capo cantiere, orchestrata tramite un dispositivo mobile consegnato da un minorenne.
La dinamica rivela una complessità operativa che va oltre le tradizionali intimidazioni, suggerendo una rete di contatti e una capacità di adattamento alle nuove forme di comunicazione.
L’indagine, condotta dai Carabinieri, ha permesso di ricostruire un quadro inquietante: uno degli estorsori operava dal carcere di Palermo, mentre l’altro dal penitenziario di Agrigento, dimostrando la capacità delle organizzazioni criminali di mantenere attive le proprie attività illecite anche dietro le sbarre, sfruttando il sistema carcerario come base operativa per l’estorsione e la gestione delle proprie attività.
La prontezza dell’imprenditore Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia, nel segnalare l’accaduto, ha consentito un intervento tempestivo delle forze dell’ordine e l’iscrizione nel registro degli indagati di tre individui.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza dei progetti finanziati dal PNRR, un investimento senza precedenti per il Paese che, purtroppo, rischia di diventare terreno fertile per attività criminali.

Il caso di Fondo Fucile evidenzia la necessità di rafforzare i controlli, incrementare la trasparenza negli appalti pubblici e promuovere una cultura della legalità diffusa.
La risposta del sindaco Federico Basile e del presidente Vecchio, con un appello alla denuncia e alla fiducia nelle istituzioni, rappresenta un segnale importante per le imprese del territorio, affinché non si lascino intimidire e collaborino attivamente con le autorità.
La collaborazione tra istituzioni, imprese e forze dell’ordine si configura come l’arma più efficace per contrastare la criminalità organizzata e proteggere gli investimenti pubblici.

Il Comune di Messina ha ribadito il suo impegno a sostenere le imprese che operano nella legalità e a garantire che i progetti finanziati, come quello di Fondo Fucile, siano realizzati nel rispetto delle leggi e dei principi etici, preservando il valore strategico di tali interventi per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
La legalità, in questo contesto, non è solo un obbligo, ma una condizione imprescindibile per la crescita e il futuro della comunità.

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