venerdì 5 Settembre 2025
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Estorsioni ad un agricoltore: arrestato albanese a Ragusa

Un’operazione congiunta della squadra mobile di Ragusa ha portato all’arresto di un cittadino albanese trentenne, accusato di estorsione aggravata in danno di un imprenditore agricolo locale.

L’arresto, avvenuto in flagranza di reato, è il culmine di un’indagine complessa, innescata da una denuncia presentata dalla vittima, la quale ha riferito di essere sottoposto, per un arco temporale che si estende a oltre due anni, a un sistema di coercizione sistematico e premeditato.
Le richieste estorsive, caratterizzate da un’insistenza cronica e una cadenza ritmica, oscillavano tra i 2.500 e i 4.000 euro, erogazioni periodiche che si ripetevano a intervalli di circa 30-40 giorni.
La violenza, non fisica ma psicologica, si manifestava attraverso minacce esplicite e reiterate, volte a intimidire l’imprenditore e a generare un clima di paura e costrizione.

Le minacce non si limitavano a danni fisici, ma estendevano la loro portata a potenziali sabotaggi e danneggiamenti delle attrezzature e delle risorse vitali dell’attività agricola, mettendo a repentaglio l’intera esistenza produttiva della vittima.
L’approccio investigativo, improntato alla massima discrezione e precisione, ha permesso agli agenti di ricostruire il modus operandi dell’indagato e di individuare il momento ideale per l’intervento.

In particolare, è stata pianificata una serrata attività di osservazione e controllo durante la consegna della somma di 1.400 euro, corrispondente all’ultima estorsione richiesta.
Un team specializzato ha predisposto un servizio mirato in un’area di parcheggio, garantendo la documentazione fotografica e video dell’incontro, nel rispetto della privacy e delle procedure legali.

L’uomo è stato immediatamente bloccato e arrestato nel momento stesso in cui riceveva il denaro, evitando ulteriori tentativi di coercizione.

L’arresto in flagranza di reato ha permesso di assicurare alla giustizia un individuo presumibilmente responsabile di un crimine grave, che ha minato la sicurezza e la tranquillità di un’attività economica locale.
L’indagato è stato tradotto presso la casa circondariale di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria, per i successivi accertamenti e l’avvio del procedimento penale.
L’evento sottolinea l’importanza di una collaborazione efficace tra forze dell’ordine e vittime di reati, e ribadisce l’impegno delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata e alle sue manifestazioni estorsive.

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