Etna in eruzione: fontane di lava e spettacolari esplosioni

L’Etna, maestoso vulcano attivo situato in Sicilia, continua a manifestare la sua dinamica potenza con un nuovo episodio eruttivo che ha catturato l’attenzione di vulcanologi e osservatori.
L’attività, iniziata alle 15:15, si è manifestata con una spettacolare fontana di lava eruttata dal cratere di Nord-Est, un fenomeno caratterizzato da getti di materiale incandescente che hanno raggiunto altezze considerevoli, stimabili tra i 300 e i 400 metri.

Questo iniziale spettacolo è stato accompagnato dalla formazione di una colonna eruttiva, un pennacchio di gas, vapore e frammenti di roccia, che si è innalzata per chilometri al di sopra della vetta del vulcano, per poi essere deviata verso ovest dalle correnti atmosferiche dominanti.
La rapidità e l’intensità con cui questa fase eruttiva si è sviluppata hanno sorpreso gli osservatori, superando in energia gli episodi precedenti.

Circa mezz’ora dopo l’inizio della fontana, l’attività ha subito una trasformazione: i getti di lava si sono attenuati, evolvendosi in intense esplosioni con la formazione di bolle di magma che hanno proiettato materiale piroclastico, anche di dimensioni consistenti, fino a raggiungere la base del cono eruttivo e oltre.

L’emissione di cenere, di natura variabile, persiste tutt’oggi, contribuendo a creare un’atmosfera surreale nel paesaggio circostante.

Parallelamente all’attività del cratere di Nord-Est, persiste una modesta ma costante esplosione proveniente dalla bocca apertasi sul fianco orientale del Voragine.
Questa sorgente secondaria rilascia un continuo pennacchio di cenere che si eleva per qualche centinaio di metri, testimoniando una complessa rete di processi vulcanici in atto.
L’intero evento eruttivo è confinato nella zona sommitale dell’Etna, una regione geologicamente attiva e caratterizzata da una morfologia complessa.

Purtroppo, la copertura nuvolosa che avvolge il versante orientale del vulcano limita significativamente la visibilità, rendendo difficile seguire l’evoluzione dell’eruzione e valutare lo stato di alimentazione di eventuali colate laviche.

L’analisi dei dati sismici, in particolare il tremore vulcanico, rivela un andamento strettamente correlato all’intensità delle fontane di lava, con picchi di ampiezza significativi seguiti da un ritorno ai valori precedenti.

La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore indica una posizione leggermente a nord-ovest del cratere di Nord-Est, a un’altitudine compresa tra 2.800 e 3.000 metri sul livello del mare, fornendo informazioni preziose sulla profondità e l’estensione delle camere magmatiche sottostanti.
Nonostante la presenza di un’allerta per il volo (VONA) di colore rosso, indicante la potenziale presenza di cenere nell’atmosfera, l’attività eruttiva non ha finora impattato negativamente sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania, vitale per i collegamenti aerei con la Sicilia.

La vigilanza e il monitoraggio costante sono comunque essenziali per garantire la sicurezza delle attività aeree e la protezione della popolazione.

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