Un drammatico episodio ha messo a dura prova la prontezza e l’efficienza delle squadre di soccorso nel pomeriggio di oggi, in via Ugo La Malfa, una zona particolarmente vulnerabile alle esondazioni in prossimità del sottopassaggio che conduce a viale Regione Siciliana, in direzione Trapani.
Un’improvvisa e violenta ondata di piena, generata da intense precipitazioni che hanno interessato l’area, ha innalzato i livelli dell’acqua a un punto tale da intrappolare una famiglia – una coppia e il loro neonato di soli quattro mesi – all’interno dell’autovettura.
La situazione, resa critica dall’immediata minaccia per la sicurezza dei passeggeri, ha richiesto l’intervento tempestivo e coordinato di diverse unità specializzate.
Una squadra dei vigili del fuoco, equipaggiata con mezzi di soccorso idraulico, si è prontamente mobilitata per raggiungere la zona, mentre un nucleo sommozzatori dei pompieri è stato dispiegato per affrontare la situazione dall’interno del veicolo sommerso.
L’operazione di salvataggio, condotta in condizioni di elevata difficoltà, ha visto i sommozzatori affrontare un ambiente ostile, caratterizzato da scarsa visibilità e dalla presenza di detriti trascinati dalla corrente.
La priorità assoluta era garantire l’incolumità del neonato e dei genitori, stabilizzare la vettura per evitare ulteriori rischi di ribaltamento e, infine, procedere all’evacuazione in sicurezza.
Una volta raggiunti e liberati i passeggeri, i vigili del fuoco li hanno immediatamente affidati alle cure del personale del 118, i quali hanno valutato le loro condizioni di salute e fornito l’assistenza necessaria.
L’evento ha riacutizzato la discussione sulla necessità di implementare misure di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico in aree come quella di via Ugo La Malfa, storicamente soggette a fenomeni di esondazione.
Si rende urgente una revisione del sistema di monitoraggio dei livelli idrici e una valutazione più approfondita della sicurezza delle infrastrutture di accesso al sottopassaggio, al fine di proteggere la popolazione e prevenire il ripetersi di simili emergenze.
La prontezza dei soccorritori, sebbene fondamentale, non può sostituire interventi strutturali a lungo termine volti a garantire la resilienza del territorio.







