L’emergenza post-alluvione a Favara si concentra sull’accurata e meticolosa operazione di recupero di Marianna Bello, la donna scomparsa a seguito delle piogge torrenziali che hanno investito la zona.
Le ricerche, coordinate con estrema urgenza, coinvolgono un team multidisciplinare composto da vigili del fuoco e sommozzatori, impegnati in un’analisi approfondita del percorso idrico che dal collettore di piazza Indipendenza conduce al fiume Naro.
Le indagini, tutt’altro che superficiali, non sono iniziate con l’alba odierna.
Già nella giornata precedente, immediatamente successiva all’evento alluvionale, si erano rese necessarie verifiche preliminari lungo il medesimo tratto, benché l’elevata quantità d’acqua corrente rendesse l’ispezione ostacolata e inconcludente.
Ora, con il calo del livello dell’acqua, è possibile procedere con un vero e proprio dragaggio, al fine di esaminare il fondo del canalone alla ricerca di tracce della donna.
Parallelamente, l’azione di ricerca si estende all’area costiera, coinvolgendo risorse aeree di notevole importanza.
Un elicottero dell’Aeronautica Militare, decollato dalla base di Trapani, ha effettuato una ricognizione aerea notturna di Cannatello, impiegando sofisticate tecnologie di visione notturna per scrutare il mare e la battigia.
La capacità di abbassarsi fino a 250 metri di altitudine ha permesso all’elicottero di esaminare in dettaglio l’intero percorso del canalone, ampliando significativamente l’area di ricerca.
L’operazione, lungi dall’essere una mera attività di ricerca, assume una valenza più ampia, che include la necessità di comprendere a fondo le dinamiche idrogeologiche dell’area.
Si presume che l’evento alluvionale abbia rivelato fragilità strutturali e possibili inefficienze nella gestione delle acque, elementi che andranno analizzati con rigore scientifico per prevenire il ripetersi di tragedie simili.
La ricostruzione delle cause, l’analisi delle responsabilità e la revisione dei sistemi di prevenzione si configurano come tasselli fondamentali di un processo volto a garantire maggiore sicurezza per la comunità.
Le indagini si concentrano non solo sulla localizzazione di Marianna Bello, ma anche sulla ricerca di risposte definitive che possano portare a un cambiamento strutturale nella gestione del territorio.