Il recente Festino di Santa Rosalia a Palermo, segnato da un coro di fischi rivolti al Sindaco, trascende la semplice disapprovazione popolare.
Si configura come un campanello d’allarme, un sintomo visibile di una frattura più profonda che affligge il rapporto tra l’amministrazione comunale e la cittadinanza.
Questa distanza, percepita in maniera acuta dai cittadini, si manifesta in un senso di disconnessione tra le decisioni prese in sede di governo e le reali esigenze del territorio.
I presidenti delle otto circoscrizioni di Palermo, in una dichiarazione congiunta, individuano un elemento centrale di questa dissonanza: l’abbandono virtuale del processo di decentramento amministrativo.
Pur riconoscendo l’impegno e la dedizione profusi dal Sindaco Lagalla, che hanno concretizzato risultati importanti come la risoluzione di una problematica complessa e dolorosa legata alla gestione dei cimiteri, e il percorso intrapreso verso il risanamento dei conti comunali, si evidenzia una lacuna significativa.
Il nodo cruciale risiede nella mancata condivisione, con i quartieri e i territori – in sinergia con il Consiglio Comunale – delle fasi cruciali della programmazione e dell’erogazione dei servizi essenziali.
Le circoscrizioni, che rappresentano la linfa vitale della città, il punto di contatto diretto con i cittadini, si sentono escluse da un processo decisionale che dovrebbe essere intrinsecamente partecipativo e inclusivo.
La delega assegnata all’assessore Dario Falzone in materia di decentramento è stata percepita come un gesto formale, privo di sostanza.
Non solo non si sono concretizzate iniziative significative in questa direzione, ma l’argomento non è stato neanche oggetto di discussione, tradendo un apparente disinteresse e una miopia politica che penalizza l’intera comunità.
Il decentramento, promesso come pilastro del programma elettorale del Sindaco, si è rivelato un’aspirazione disattesa, un’occasione perduta per costruire una città più equa, più efficiente e più vicina ai bisogni reali dei suoi abitanti.
La mancanza di un reale decentramento amministrativo condanna Palermo a rimanere una città dove i servizi non rispondono adeguatamente alle esigenze concrete, dove la pianificazione urbana appare scollegata dalla vita quotidiana, e dove il senso di appartenenza e la fiducia nelle istituzioni ne risentono profondamente.
È imperativo che il Sindaco prenda atto di questa situazione e onori finalmente l’impegno assunto, avviando un processo di decentramento autentico e partecipativo, che restituisca ai cittadini il ruolo attivo e fondamentale che gli spetta nella gestione della propria città.
Solo così Palermo potrà liberarsi dalle catene di un modello di governo centralizzato e inefficace, e abbracciare un futuro di crescita, coesione sociale e reale progresso.