Un’onda di solidarietà si è riversata su Gela, in provincia di Caltanissetta, in risposta all’efferato atto di sabotaggio che ha visto l’incendio del punto vendita Zangaloro, un’attività destinata a dare nuova linfa economica al territorio.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di una vasta platea di attori sociali – istituzioni locali, rappresentanti sindacali, esponenti politici di diverse aree dello spettro ideologico, associazioni civiche impegnate nella lotta alla criminalità, imprenditori locali e rappresentanti del mondo dello sport – ha voluto esprimere un messaggio chiaro: Gela non si piegherà alle intimidazioni.
Il sindaco Terenziano Di Stefano ha guidato l’iniziativa, sottolineando con forza il valore simbolico della presenza collettiva.
Pur auspicando la ripresa dell’attività, ha voluto trasmettere il cordoglio e il sostegno degli astanti alla famiglia Zangaloro, che, pur non essendo presenti fisicamente, ha espresso la propria gratitudine per la dimostrazione di affetto e la volontà di non demordere.
Questo gesto, ha rilevato il sindaco, evidenzia la resilienza di una comunità che rifiuta di essere intimidita dalla violenza e dalla paura.
Le autorità competenti, in stretta collaborazione con la prefettura di Caltanissetta, hanno avviato un’indagine approfondita sull’incendio, che presenta inequivocabili segni di dolus.
Gli inquirenti, supportati da un team di esperti, stanno analizzando ogni elemento per ricostruire la dinamica degli eventi e identificare i responsabili, con l’obiettivo di portare a termine un’inchiesta rapida ed efficace.
La distruzione quasi totale del punto vendita rappresenta una ferita non solo economica, ma anche sociale, con il rischio di compromettere un investimento significativo e la creazione di quattordici posti di lavoro.
La gravità dell’episodio non è sfuggita all’attenzione del mondo politico e istituzionale.
La senatrice Enza Rando, membro della Commissione parlamentare antimafia, ha annunciato che la vicenda sarà sottoposta all’esame della Commissione stessa.
Questa decisione sottolinea la dimensione strutturale e potenzialmente allarmante dell’atto, suggerendo il coinvolgimento di dinamiche criminali radicate nel territorio.
La Commissione antimafia, attraverso la sua attività di vigilanza e indagine, si propone di fare luce su eventuali collegamenti tra l’incendio e attività illecite, contribuendo a rafforzare le strategie di contrasto alla criminalità organizzata.
L’evento ripropone, in maniera drammatica, la questione della sicurezza economica e la necessità di proteggere gli investimenti e la creazione di opportunità di lavoro in un contesto fragile e vulnerabile.
La risposta della comunità e delle istituzioni è un segnale importante, ma richiede un impegno costante e coordinato per garantire un futuro di legalità e sviluppo per Gela e per l’intera Sicilia.






