Glovo, sentenza shock: DVR nullo, grave rischio per i rider.

La sentenza del Tribunale di Milano rappresenta un punto di svolta cruciale nella tutela della salute e sicurezza dei rider impiegati da Glovo nelle province di Palermo e Trapani, evidenziando una grave inadeguatezza nella Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) aziendale.
Il giudice Antonio Lombardi, accogliendo il ricorso presentato dal rappresentante sindacale territoriale Riccardo Vittorio Marotta (Filcams Cgil), assistito dagli avvocati De Marchis, Bidetti e Lo Monaco, ha sancito la nullità del DVR per una serie di lacune procedurali e di contenuto che ne compromettono l’efficacia e la rispondenza alle specifiche esigenze dei lavoratori.

La decisione giudiziaria non si limita a contestare una mera formalità, ma ne denuncia la profonda deficienza nella comprensione e gestione dei rischi che gravano sui rider.

L’omessa valutazione del rischio lavorativo inerente a questa particolare categoria professionale, caratterizzata da una crescente precarizzazione e da modalità operative intrinsecamente rischiose, è stata considerata una grave violazione dei principi fondamentali in materia di sicurezza sul lavoro.

Un elemento centrale della decisione è la mancata consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
Il diritto del RLS a ricevere informazioni dettagliate e complete in materia di salute e sicurezza, unitamente alla possibilità di esprimere pareri vincolanti nelle decisioni aziendali, è un pilastro del sistema di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
L’assenza di questo dialogo costruttivo ha privato l’azienda di una preziosa fonte di conoscenza e di competenze, contribuendo all’elaborazione di un DVR inadeguato.

L’ordinanza del giudice Lombardi sottolinea inoltre la necessità di un’analisi differenziata dei rischi, tenendo conto di variabili demografiche e contrattuali cruciali.
La mancata distinzione dei rischi per gravidanza, età, genere, tipologia contrattuale (spesso caratterizzata da rapporti di lavoro atipici e poco tutelati) e provenienza (con particolare attenzione alle specificità delle comunità straniere) ha impedito di adottare misure di prevenzione mirate ed efficaci.

La sentenza impone ora a Glovo l’avvio di una consultazione preventiva con il RLS su una vasta gamma di tematiche.
Queste comprendono la formazione specifica per i rider, non solo sui rischi legati alla guida e al trasporto di merci, ma anche su problematiche come l’interruzione delle consegne in condizioni meteorologiche avverse, l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale (DPI), il monitoraggio costante delle condizioni dei mezzi di trasporto e i pericoli derivanti dalla circolazione stradale.

L’aspetto più significativo della decisione è la necessità di affrontare i rischi legati alla crescente esposizione dei rider ad aggressioni e attività criminali, un problema particolarmente sentito nelle aree di Palermo e Trapani.

Questo implica la necessità di elaborare protocolli di sicurezza specifici, collaborare con le forze dell’ordine e promuovere la sensibilizzazione dei lavoratori.
La sentenza del Tribunale di Milano rappresenta un monito per tutte le aziende che operano nel settore del delivery e un importante passo avanti nella direzione di una maggiore tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.

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