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mercoledì 12 Novembre 2025

Incendio Aeroporto Catania: Udienza decisiva il 5 marzo

Il 5 marzo si svolgerà a Catania un’udienza preliminare cruciale nel procedimento legale derivante dall’incendio che, il 16 luglio 2023, ha gravemente compromesso l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini.

L’udienza, inserita nel quadro delle novità procedurali introdotte dalla riforma Cartabia, si presenta come un momento decisivo per il futuro del processo, con il giudice chiamato a valutare la sussistenza degli elementi a carico degli imputati e ad eventualmente contemplare l’applicazione di misure alternative al dibattimento ordinario, fino alla potenziale archiviazione del caso.
Al centro dell’attenzione vi sono due figure chiave: Orazio Condorelli, in qualità di responsabile della sicurezza della società aeroportuale SAC, e Federica Caravello, legale rappresentante dell’agenzia di noleggio auto Italy Rent Car, le quali rispondono dell’accusa di incendio colposo.
L’imputazione trae origine da una ricostruzione complessa, orchestrata dalla squadra mobile della Questura di Catania sotto la direzione dei magistrati Fabio Scavone e Rocco Liguori, che ha cercato di far luce sulle cause e le responsabilità del disastro.

Il rogo, originato all’interno del box dell’agenzia di noleggio auto situato in prossimità del Terminal Arrivi, ha inferto un duro colpo alla viabilità aerea siciliana, generando disagi prolungati per migliaia di passeggeri e comportando ingenti danni economici.
Per determinare le cause e le dinamiche dell’incendio, la Procura ha incaricato due periti, i quali, dopo una serie di sopralluoghi e acquisizioni documentali, hanno elaborato una relazione tecnica che costituisce una delle pietre angolari del procedimento giudiziario.

Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura, sia Condorelli che Caravello, in ragione dei rispettivi ruoli e responsabilità, avrebbero omesso di adottare misure adeguate di prevenzione e controllo del rischio incendio.

La causa scatenante, stando agli accertamenti tecnici, sarebbe riconducibile a un malfunzionamento di una multipresa destinata all’alimentazione delle utenze elettriche, evidenziando una potenziale carenza di controlli e manutenzione degli impianti.

Parallelamente all’indagine che coinvolge direttamente i due imputati, la posizione dei vertici della SAC, società concessionaria dello scalo, era stata oggetto di indagine.

Tuttavia, su richiesta del pubblico ministero, la loro posizione è stata stralciata e successivamente archiviata dal giudice per le indagini preliminari (GIP), segno di una valutazione negativa in merito alla sussistenza di addebiti penali nei loro confronti.
L’udienza del 5 marzo si preannuncia quindi cruciale non solo per il futuro dei due imputati, ma anche per la comprensione delle dinamiche che hanno portato a questo grave evento, e per l’implementazione di misure volte a prevenire il ripetersi di simili tragedie nel contesto aeroportuale, riaffermando l’importanza della sicurezza e della responsabilità nella gestione di infrastrutture vitali per la mobilità e l’economia del territorio.

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