Il prossimo 11 giugno, Sciacca, in provincia di Agrigento, si appresta ad accogliere la sedicesima edizione del Letterando in Fest, una rassegna letteraria che, anno dopo anno, si consolida come punto di riferimento culturale nel panorama siciliano. Ad inaugurare l’evento sarà Tomaso Montanari, illustre storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, figura di spicco nel dibattito intellettuale contemporaneo.Quest’anno, il festival declina il tema cardine della “corporalità” in tutte le sue sfaccettature, spinto dalla direzione artistica di Paola Caridi, giornalista e mediorientista di notevole esperienza. La scelta non è casuale: si tratta di un’indagine urgente, un invito a confrontarsi con la condizione umana nell’epoca attuale, un’epoca segnata da complesse tensioni sociali, politiche ed economiche. La parola “corpi” si rivela così un prisma attraverso cui riflettere le contraddizioni del nostro tempo, sollevando interrogativi cruciali sul futuro che desideriamo costruire.Piuttosto che una semplice celebrazione della fisicità, la riflessione si estende a una disamina delle dinamiche di potere che plasmano il corpo stesso, interrogandosi sulla sua libertà d’espressione e sulla sua vulnerabilità. Il tema non si limita alla sfera individuale, ma si proietta verso il collettivo, ponendo l’arduo quesito: come garantire la dignità e l’autodeterminazione del corpo umano in un mondo sempre più complesso e globalizzato? I corpi saranno ancora capaci di risuonare di speranza, di resilienza, di resistenza, o saranno destinati a essere ridotti a mera merce, a strumenti sottomessi alle logiche di un potere pervasivo?L’approccio di Montanari, che affiancherà la Caridi in questo percorso di indagine, si preannuncia particolarmente illuminante. Partendo da un’analisi della rappresentazione del corpo nell’arte, con un focus sulla rivoluzionaria intensità della pittura caravaggesca, si arriverà a confrontarsi con le tragiche immagini che emergono dal conflitto in corso a Gaza, emblematico di una crisi umanitaria che mette a nudo le fragilità del sistema internazionale. L’intento è tracciare una linea di continuità, mostrare come la sofferenza e la violenza abbiano sempre segnato la storia dell’umanità, e come l’arte possa fungere da testimonianza, da monito, da strumento di cambiamento.Il programma dettagliato del Letterando in Fest è in via di definizione, ma si preannuncia ricco e variegato, con incontri letterari, proiezioni cinematografiche, performance teatrali e momenti di riflessione condivisa. Il fondatore dell’evento, Sino Caracappa, sottolinea l’importanza di mantenere al centro della manifestazione il dialogo, la condivisione di idee e la promozione della conoscenza come strumenti per costruire un futuro più giusto e sostenibile. Il Letterando in Fest ambisce a confermarsi come uno spazio di crescita intellettuale e culturale, un luogo dove le voci della contemporaneità possono risuonare, confrontarsi e ispirare un cambiamento profondo.
Letterando in Fest: Il corpo, prisma di un’epoca in Sicilia
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