Il Consiglio Superiore della Magistratura, in una decisione unanime assunta dal Plenum, ha conferito l’incarico di Procuratore Aggiunto alla Procura di Trapani al magistrato Stefano Luciani.
La nomina, che segna un importante tassello nel panorama giudiziario siciliano, è il coronamento di una carriera eminentemente legata all’antimafia e caratterizzata da una profonda competenza nella gestione di complesse indagini criminali.
Luciani, 53 anni, entrato in magistratura nel 2002, porta con sé un bagaglio di esperienze che ne fanno un punto di riferimento per la lotta alla criminalità organizzata.
La sua attività, inizialmente svolta nell’ambito della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, lo ha visto impegnato in delicate e delicate questioni di cronaca, inclusa l’inquietante irrisolta vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, un caso che continua a interrogare la coscienza nazionale.
Parallelamente, ha condotto indagini di ampio respiro sul clan dei Casamonica, emerso negli ultimi anni per la sua capacità di infiltrarsi nel tessuto sociale romano, e sulla cosca Alvaro di Sinopoli, la prima indagine a documentare la presenza e l’organizzazione di una ‘ndrina a Roma, un fenomeno che ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione.
Il percorso professionale di Luciani è fortemente radicato nel cuore della Sicilia.
Prima del trasferimento a Roma, ha operato per quattordici anni presso la Procura di Caltanissetta, un ufficio cruciale nella lotta alla mafia nissena.
In quegli anni, ha coordinato indagini di particolare complessità e delicatezza, occupandosi non solo delle attività delle cosche locali, ma anche di casi che hanno segnato profondamente la storia italiana.
L’inchiesta sul depistaggio delle indagini riguardanti la strage di via D’Amelio, l’attentato che ha portato via Giovanni Falcone e la successiva indagine sul cosiddetto sistema Montante, una rete di connivenze e corruzione che coinvolgeva esponenti politici, imprenditori e funzionari pubblici, testimoniano la sua capacità di affrontare anche le questioni più scomode e politicamente sensibili.
L’assegnazione di Stefano Luciani a Trapani rappresenta una risorsa significativa per il distretto giudiziario siciliano, che si trova ad affrontare sfide complesse in un territorio fortemente segnato dalla criminalità organizzata.
La sua esperienza e la sua profonda conoscenza dei meccanismi della mafia saranno preziose per rafforzare la lotta alla criminalità e per garantire la tutela dei diritti dei cittadini.
La sua nomina sottolinea l’importanza strategica di rafforzare la presenza di magistrati esperti e competenti nelle aree più esposte al rischio mafioso.







