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giovedì 20 Novembre 2025

Mafia e beni demaniali: indagine shock a Mondello

La recente indagine condotta dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia ha sollevato interrogativi cruciali riguardanti la gestione dei beni demaniali in concessione, in particolare l’operato di Mondello Immobiliare Italo Belga S.
A.
La relazione, presentata dal Presidente Antonello Cracolici all’Assemblea Regionale Siciliana, evidenzia una situazione potenzialmente compromettente, con il rischio concreto di infiltrazioni criminali.

L’atto d’accusa si concentra su una presunta violazione delle normative vigenti, specificamente l’articolo 45 bis del Codice della Navigazione e l’articolo 186 del Decreto Legislativo n. 36 del 2023.

La società in questione, secondo l’indagine, avrebbe esternalizzato attività e servizi intrinsecamente legati alla concessione demaniale, configurando una pratica che elude le responsabilità e le competenze previste dalla legge.
Questo comportamento, apparentemente tecnico, assume un’importanza strategica nel contesto più ampio della lotta alla criminalità organizzata.
L’esternalizzazione, infatti, può rappresentare uno strumento per aggirare controlli, dissimulare attività illecite e favorire la presenza occulta di soggetti non autorizzati nella gestione di risorse pubbliche.

La concessione demaniale, per sua natura, coinvolge beni di particolare valenza pubblica – spiagge, porti, aree costiere – e la loro corretta gestione è fondamentale per garantire il bene comune e prevenire abusi.

La Commissione Antimafia, nel suo lavoro di indagine, ha posto l’attenzione sulla complessità del fenomeno, che non si limita alla mera violazione di norme amministrative.

L’infiltrazione mafiosa, infatti, può manifestarsi attraverso l’utilizzo di società di comodo, la manipolazione di appalti e la corruzione di funzionari pubblici.
La richiesta di revoca della concessione demaniale a Mondello Immobiliare Italo Belga S.

A.
rappresenta un atto di deterrenza, volto a segnalare l’intenzione dello Stato di contrastare con fermezza qualsiasi tentativo di comprometterne la legalità.
La vicenda solleva, inoltre, interrogativi più ampi sulla governance dei beni demaniali in Sicilia.

È necessario, infatti, rafforzare i meccanismi di controllo, incrementare la trasparenza delle procedure di assegnazione e monitorare costantemente l’operato dei concessionari.
La richiesta di una revisione dei criteri di affidamento e di una maggiore collaborazione tra gli enti coinvolti – Regione, Prefettura, Guardia di Finanza – si rende necessaria per assicurare una gestione efficiente e legale delle risorse pubbliche, in linea con i principi costituzionali.

La Commissione Antimafia, con questa iniziativa, intende fornire un contributo fondamentale per il rafforzamento del sistema di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, promuovendo una cultura della legalità e della responsabilità a tutti i livelli.

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