sabato 11 Ottobre 2025
15.3 C
Palermo

Maria Cristina Gallo: un’eredità di sapere e dedizione a Mazara del Vallo

Maria Cristina Gallo, figura poliedrica e profondamente radicata nel tessuto culturale e religioso di Mazara del Vallo, ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità.
La sua formazione accademica, che univa una solida preparazione in Storia e Filosofia ad una laurea in Teologia conseguita presso l’Università di Palermo, rifletteva una mente curiosa e una sete di conoscenza che si traduceva in un’azione concreta.

Per anni, il suo impegno pedagogico come insegnante di italiano presso l’istituto tecnico industriale ‘R.

D’Altavilla’ ha contribuito a plasmare le menti dei giovani, trasmettendo non solo la passione per la lingua italiana, ma anche un approccio critico e riflessivo al mondo.
Prima di assumere il ruolo di docente, Maria Cristina ha dedicato energie significative alla Diocesi di Mazara del Vallo, manifestando un’attenzione particolare verso i più piccoli.
La fondazione della biblioteca per bambini ‘L’isola che non c’è’, un vero e proprio laboratorio di crescita e scoperta, testimonia la sua visione di un’educazione che sappia coniugare l’apprendimento e il divertimento.

Parallelamente, la sua partecipazione attiva alla biblioteca del seminario vescovile ne ha consolidato il percorso di crescita intellettuale e spirituale.
La perdita di Maria Cristina lascia un vuoto incolmabile nel cuore del marito, Giorgio Tranchida, geologo e responsabile della sede Ias-Cnr di Torretta Granitola, e dei suoi figli, Vincenzo, agente di Polizia, e dello studente sedicenne.

Il cordoglio si estende a tutta la comunità, che ha avuto modo di conoscere e apprezzare la sua dedizione e il suo spirito altruista.

“Stimolava alla lettura con il gioco,” racconta la cugina di secondo grado, Annalisa Gallo, evocando un elemento chiave della sua pedagogia e del suo amore per i libri.
Insieme, hanno condiviso un percorso scout ricco di iniziative rivolte ai bambini, consolidando un legame profondo e un’approccio condiviso alla crescita dei più giovani.

L’idea della biblioteca, concepita in un periodo in cui don Vito Impellizzeri ricopriva la carica di rettore del seminario – oggi preside della facoltà teologica di Sicilia – si è concretizzata in un progetto che ha saputo integrare le esigenze di bambini italiani e arabi, promuovendo l’incontro e il dialogo interculturale.

“Era la madre della biblioteca,” afferma con commozione Annalisa Gallo, sottolineando il ruolo centrale che Maria Cristina ha avuto nella sua realizzazione e nel suo sviluppo.

Il ricordo della sua dolcezza, della sua passione e dell’amore che dedicava ai bambini, emerge con forza, come testimonianza di un’eredità preziosa.
Le sue parole, “il mio sogno è diventato realtà,” racchiudono l’essenza di una vita dedicata alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni.
Maria Cristina si rivela, attraverso il racconto di chi l’ha conosciuta, una donna combattiva, dotata di una forza d’animo straordinaria e animata da un profondo senso di giustizia.
Nei loro ultimi incontri, ha espresso il desiderio di portare avanti una battaglia non per sé stessa, ma per il bene degli altri, incarnando un ideale di impegno civile e sociale che continuerà ad ispirare la comunità.
La sua figura, profondamente radicata nella cultura, nella fede e nell’amore per i libri, lascia un segno indelebile nella storia di Mazara del Vallo.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -