Mazara del Vallo piange Cristina Gallo: un esempio di coraggio e impegno.

La scomparsa di Maria Cristina Gallo, professoressa di lettere, ha lasciato un vuoto profondo nella comunità di Mazara del Vallo, un vuoto che l’omelia del suo confessore, don Giacinto Leone, ha cercato di colmare con la luce della sua memoria.
Celebrata questa mattina nella Cattedrale, la funzione funebre, presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, ha tracciato il ritratto di una donna che ha saputo trasformare la sua personale battaglia contro la malattia in un grido di speranza e giustizia per tutti coloro che si trovano ad affrontare fragilità e disuguaglianze.

La malattia, lungi dall’annichilirla, ha forgiato il carattere di Cristina, rivelandone una resilienza e una forza d’animo che l’hanno resa simbolo di una lotta più ampia.

Non si è piegata al dolore in silenzio, ma ha sollevato la questione cruciale dell’accessibilità e dell’efficacia del sistema sanitario, denunciando le sue lacune e le sue incapacità di rispondere adeguatamente ai bisogni reali delle persone.

Il suo impegno non era solo personale, ma una voce che si ergeva a difesa di una cittadinanza più equa e solidale.
Don Giacinto ha descritto Cristina come una figura paterna spirituale negli ultimi anni della sua vita, sottolineando come la sua esperienza non l’abbia portata alla rassegnazione, ma a una continua interrogazione esistenziale, a un “pellegrinaggio” interiore che l’ha resa ancora più consapevole del valore della vita e della necessità di condivisione.
La sua visione dell’insegnamento andava ben oltre la mera trasmissione di conoscenze.
L’aula scolastica, per Cristina, era un laboratorio di crescita, uno spazio dedicato all’educazione alla libertà di pensiero, all’apprezzamento della bellezza in tutte le sue forme e alla coltivazione del bene comune.

La sua pedagogia era un intreccio armonioso di cuore e intelletto, di rigore e affetto, una guida ferma ma sempre sorridente, capace di suscitare negli studenti una profonda riflessione sulla realtà che li circondava.
Li stimolava a non accontentarsi della superficie delle cose, ad approfondire, a interrogarsi, a sviluppare un senso critico e una coscienza sociale.

Cristina Gallo, attraverso la sua esperienza e il suo impegno, ha lasciato un’eredità preziosa, un esempio di coraggio, resilienza e amore per il prossimo che continuerà a ispirare la comunità di Mazara del Vallo e oltre.
La sua scomparsa è una perdita dolorosa, ma anche un invito a continuare la sua battaglia per un mondo più giusto e solidale, un mondo in cui la fragilità non sia sinonimo di abbandono, ma un’occasione per esercitare la compassione e la cura.

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