mercoledì 27 Agosto 2025
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Palermo

Mediterraneo: Denuncia Shock per Abusi e Complicità.

Il rimedio legale alla crisi umanitaria nel Mediterraneo si articola in un atto formale di denuncia.
La ONG Mediterranea Saving Humans, affiancata dal team legale composto dagli avvocati Serena Romano e Fabio Lanfranca del Foro di Palermo, ha formalizzato un esposto penale presso la Procura di Trapani, a nome del Comandante Paval Botica e del Capomissione Beppe Caccia.

La nave, attualmente in stato di fermo amministrativo nel capoluogo, è al centro di un’indagine che mira a svelare le intricate dinamiche di un’operazione di soccorso umanitario, gravemente compromessa da una serie di eventi che ne hanno messo a repentaglio la sicurezza e l’integrità.
L’esposto, un documento denso di dettagli, ricostruisce un quadro allarmante che va ben oltre il semplice salvataggio di migranti in mare.
La narrazione si apre con episodi di intimidazione sistematiche perpetrate da milizie libiche, culminate in un’azione particolarmente violenta nella notte tra il 21 e il 22 agosto.

In quell’occasione, un’unità navale militare, inequivocabilmente identificabile come appartenente alle stesse milizie che avevano precedentemente minacciato la nave, ha deliberatamente forzato in acqua dieci persone, successivamente recuperate dalla Mediterranea.
L’atto di denuncia non si limita a descrivere i fatti, ma ambisce a individuare le responsabilità.

La ONG sollecita un’indagine approfondita sui reati commessi dai miliziani libici, implicando anche il ruolo di trafficanti di esseri umani.

Tuttavia, l’inchiesta si estende oltre i confini libici, interrogando la presunta complicità di soggetti italiani.
L’accusa è di una collaborazione, anche indiretta, nel sostegno e nella protezione di gruppi criminali, sollevando interrogativi cruciali sulla politica migratoria e sulla responsabilità dello Stato italiano nell’ambito delle operazioni di soccorso in mare.
La denuncia, pertanto, rappresenta un atto di coraggio e di denuncia, volto a porre fine a un sistema di illegalità e violenza che si perpetua nel Mediterraneo, con l’obiettivo di garantire il rispetto del diritto internazionale e la tutela della vita umana.
L’esposto mira a trasformare un’emergenza umanitaria in un’occasione per un’indagine rigorosa e per un ripensamento delle strategie di gestione dei flussi migratori e della sicurezza in mare.
La speranza è che l’inchiesta possa portare alla luce verità scomode e contribuire a porre fine a un ciclo di violenza e di sfruttamento che continua a mietere vittime nel Mediterraneo.

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