In una missiva indirizzata al Prefetto di Palermo, Antonio Gristina, Presidente e Amministratore Delegato di Mondello Immobiliare Italo-Belga, manifesta la volontà di un confronto diretto, sollecitando un incontro per chiarire le recenti accuse di opacità che gravano sulla società e per definire strategie operative alternative rispetto alla delicata situazione di quattro dipendenti coinvolti, seppur indirettamente, con un individuo condannato per associazione mafiosa.
Gristina ribadisce l’importanza di considerare l’assenza di precedenti disciplinari e la loro condizione di incensuratezza.
La lettera si configura come una difesa puntuale e un’esposizione dettagliata della storia e delle attività della società, tesa a dissipare le ombre che le accuse hanno generato.
Mondello Immobiliare Italo-Belga non è un’entità recente o anonima, bensì affonda le sue radici in una storia secolare, risalente al 1909, quando nacque a Bruxelles con la denominazione “Les tramways de Palerme”.
Questa denominazione, apparentemente distante dalla sua attuale attività, sottolinea le origini legate allo sviluppo infrastrutturale della città.
Un elemento cruciale della sua eredità è l’acquisizione, nel 1910, di un vasto appezzamento di 280 ettari di terreno demaniale, un patrimonio ancora oggi in parte di proprietà della società.
Tale possesso si traduce in un contributo diretto e significativo alla gestione dei servizi balneari, caratterizzati da una gestione interna e non affidata a terzi.
Questa continuità operativa, che abbraccia oltre un secolo, testimonia la solidità e la rilevanza economica dell’azienda.
Per garantire la massima trasparenza, la società ha regolarmente fornito la certificazione antimafia, sia nel 2020 per l’estensione della concessione demaniale, sia nel 2022 per le società controllate Siat e Mida.
Queste verifiche, condotte dall’amministrazione, attestano l’impegno dell’azienda verso la legalità e la trasparenza.
Riguardo alle accuse di infiltrazioni mafiose legate ai dipendenti, Gristina sottolinea la prevalenza di personale stagionale locale, spesso con un rapporto di lavoro ciclico, basato sull’esperienza accumulata.
Il coinvolgimento, mediatico, di quattro dipendenti su un organico complessivo di oltre cento, che non ricoprono ruoli gestionali, non costituisce di per sé una prova di connivenze o condizionamenti criminali.
La loro associazione, seppur indiretta, con un condannato per mafia, evidenzia una complessità che richiede un’analisi più approfondita, distanziando la società dalle responsabilità individuali.
Infine, la missiva chiarisce la posizione di Bartolo Genova, precedentemente dipendente, licenziato nel 2010 per giusta causa a seguito del suo arresto.
Gristina nega con fermezza che Genova abbia mai avuto alcun ruolo gestionale all’interno dell’azienda, smentendo in particolare l’affermazione secondo cui avrebbe gestito il ristorante “Charleston”, sempre affidato a terzi.
L’obiettivo è quello di ricostruire un quadro completo e accurato delle attività aziendali, ribadendo l’impegno di Mondello Immobiliare Italo-Belga verso la legalità e la trasparenza, e collaborando attivamente con le autorità per chiarire le recenti contestazioni.