Intervento straordinario nella gestione Italo Belga: una rete di relazioni ombra nel cuore del litorale di MondelloUn’inchiesta complessa e di ampia portata ha portato il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani, a disporre un intervento straordinario nella società Italo Belga, gestore di stabilimenti balneari e relative aree nel prestigioso litorale di Mondello.
La nomina di tre commissari – il commercialista Alessandro Scimeca e gli avvocati Luca Perricone e Marcello Martorana, con una durata di dodici mesi – segna una risposta istituzionale di fronte a un quadro allarmante, rivelato da un’indagine approfondita che mette in luce una infiltrazione mafiosa radicata nel tessuto operativo dell’azienda.
Le indagini hanno svelato un sistema di rapporti distorti e intrecci familiari che coinvolgono ben ventuno dipendenti, legati da vincoli di parentela con esponenti di diverse famiglie mafiose operanti nella provincia di Palermo.
Questi legami non sono casuali: si tratta di collegamenti diretti con figure di rilievo all’interno dell’organizzazione criminale, con figure chiave come Salvatore Genova, reggente del mandamento di Resuttana e destinatario di arresto nell’ambito dell’operazione “Resurrezione”, e suo nipote Bartolo Genova, già condannato per associazione mafiosa.
L’elenco dei dipendenti coinvolti, dettagliato e significativo, dipinge un quadro di compromissioni che si estende per decenni.
Figure come Rosario e Rosa Genova, figli e sorella di esponenti mafiosi, hanno ricoperto ruoli all’interno dell’azienda per anni.
La rottura con Giuseppe Biondino, reggente della famiglia di San Lorenzo, da parte di Rosa Genova, rivela un intricato panorama di dinamiche interne all’organizzazione.
L’anzianità di alcuni dipendenti, come Girolamo Genova, fratello di Salvatore, sottolinea la persistenza di queste relazioni nel tempo.
La presenza di stagionali, con legami indiretti ma comunque significativi, amplifica la portata dell’infiltrazione.
Si tratta di legami che si diramano attraverso generazioni, coinvolgendo figli e nipoti di figure di spicco, come Antonino Mancuso (famiglia di Partanna Mondello), Carlo Rosario Cracolici (figlio di un collaboratore di giustizia), e Francesco Yurgan Sammarco (figlio di un uomo d’onore della famiglia di Resuttana).
La connessione con Antonino La Corte, nipote di Sandro Diele, capo della famiglia Pallavicino Zen, rafforza l’ipotesi di un controllo strutturale da parte dell’organizzazione criminale.
Anche i legami con figure come Salvatore Bonomolo, implicato in attività estorsive per la famiglia di Palermo Centro, e Giuseppe Romagnolo, ritenuto ai vertici della famiglia della Noce, contribuiscono a definire la gravità del quadro.
L’intervento dei commissari speciali si configura come misura precauzionale volta a garantire la legalità e la trasparenza nella gestione degli stabilimenti balneari.
L’obiettivo primario è quello di isolare l’azienda dall’influenza mafiosa, consentendo una riorganizzazione interna improntata a criteri di legalità e correttezza.
L’inchiesta, in corso, mira a fare luce su tutte le dinamiche interne all’azienda e a identificare eventuali responsabilità penali, con l’auspicio di restituire legalità e fiducia nel litorale di Mondello, simbolo di eccellenza e sviluppo per la città di Palermo.
L’operazione rappresenta un tassello importante nella lotta alla criminalità organizzata, evidenziando la necessità di un controllo costante e di interventi mirati per proteggere il patrimonio economico e sociale del territorio.






