La scomparsa improvvisa di Simona Cinà, talentuosa pallavolista, ha generato un’onda di sgomento e dolore, e ha innescato un’indagine complessa volta a fare luce sugli eventi tragici che si sono consumati nella villa di Bagheria.
Le prime dichiarazioni dei familiari, rilasciate ai carabinieri, hanno fornito elementi cruciali per i primi passi dell’inchiesta, focalizzandosi in particolare sullo stato di salute preesistente della giovane atleta.
I genitori e i fratelli di Simona hanno uniformemente affermato che la pallavolista si è sempre goduta una salute robusta, sottoponendosi regolarmente a controlli medici rigorosi, necessari per ottenere i certificati che le permettevano di competere a livello agonistico.
Questa testimonianza contrasta con l’urgenza di stabilire con certezza le cause del decesso e di escludere o confermare ipotesi di problematiche mediche pregresse, potenzialmente correlate all’evento.
Gli investigatori stanno ora vagliando con minuzia ogni dettaglio, cercando possibili correlazioni tra la giovane età di Simona e la tragicità della sua morte.
Parallelamente alle indagini testimoniali, si è concretizzato un atto formale con la notifica ai familiari del decreto di convalida del sequestro preventivo disposto sulla villa e sui relativi oggetti.
Il provvedimento, firmato dal pubblico ministero Raffaele Cammarano, include il sequestro di indumenti personali di Simona, tra cui il costume che indossava al momento del ritrovamento, e una serie di oggetti come bottiglie, bicchieri e stoviglie, che potrebbero fornire elementi utili a ricostruire la dinamica della serata.
L’analisi forense sul corpo di Simona è stata intensificata con una serie di esami specialistici.
Sono state eseguite urgenze diagnostiche, tra cui la tomografia assiale computerizzata (TAC), la risonanza magnetica (RM) e radiografie, nel tentativo di ottenere informazioni preliminari che possano indirizzare le indagini.
L’autopsia, fissata per la giornata di domani, rappresenta un passaggio decisivo: l’esame autoptico dovrà determinare con precisione se nei polmoni della giovane sia presente acqua, elemento chiave per stabilire se la morte sia stata causata da annegamento.
Inoltre, saranno eseguiti esami istologici, ovvero analisi microscopiche dei tessuti, per ricercare eventuali anomalie o patologie che possano aver contribuito alla morte.
La comunità scientifica e le autorità competenti si apprestano a fornire una risposta definitiva, nel tentativo di alleviare il dolore della famiglia e di fare luce su questa vicenda sconvolgente.