Un episodio di evidente scarsa sensibilità civica ha recentemente interrotto la routine operativa della sala d’attesa parenti del Policlinico Universitario “G. Martino” di Messina, dove un motociclo elettrico è stato trovato parcheggiato e collegato a una presa di ricarica. L’azienda ospedaliera, immediatamente informata della violazione delle normative interne, ha provveduto alla rimozione del veicolo e ha avviato le procedure per l’identificazione del proprietario, con l’intento di presentare denuncia formale alle autorità giudiziarie.Questo atto, a giudizio del Direttore Generale Giorgio Giulio Santonocito, trascende la semplice infrazione di una regola, configurandosi come un sintomo preoccupante di un progressivo impoverimento del tessuto culturale e sociale. L’episodio, lungi dall’essere un fatto marginale, incide profondamente sul senso di sicurezza e rispetto che l’ospedale si impegna a garantire a tutti i suoi utenti, pazienti e personale sanitario. Non si tratta solo di un’offesa alla proprietà pubblica, ma di una mancanza di rispetto verso la dignità umana e la vulnerabilità di chi cerca assistenza medica in un momento di bisogno.La scelta di utilizzare una presa elettrica destinata ad altri servizi essenziali dell’ospedale, come apparecchiature mediche salvavita o sistemi di supporto al personale, evidenzia una totale assenza di consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Un gesto apparentemente banale, ma che sottende una mancanza di empatia e una visione distorta del concetto di bene comune.L’ospedale “G. Martino”, come istituzione dedita alla cura della salute e al benessere della comunità, non può tollerare comportamenti che ne compromettono la funzionalità e minano i valori di rispetto e responsabilità. La reazione dell’amministrazione, con l’intenzione di perseguire attivamente i responsabili, si configura come un segnale forte e inequivocabile: un impegno a difendere il diritto alla cura in un ambiente sicuro e rispettoso, e a promuovere una cultura di responsabilità civica all’interno della comunità messinese. L’episodio, pertanto, stimola una riflessione più ampia sul ruolo dell’individuo nella salvaguardia del patrimonio pubblico e sulla necessità di rafforzare l’educazione civica e la sensibilizzazione verso comportamenti più responsabili.
Motociclo in ospedale: gesto irrispettoso e mancanza di civismo
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