Nino Giaramidaro: un testimone silente della Sicilia, tra luce e racconto.A un anno dalla sua scomparsa, Palermo rende omaggio a Nino Giaramidaro, cronista indimenticabile e fotografo di rara sensibilità, con una mostra retrospettiva presso l’associazione Arvis (via Giovanni Di Giovanni 14). L’esibizione, inaugurata venerdì prossimo, non è una semplice raccolta di immagini, ma un viaggio nell’anima di un uomo che ha saputo interpretare la realtà siciliana attraverso l’obiettivo, trascendendo la mera documentazione per abbracciare la narrazione emotiva.La mostra, composta da circa quaranta fotografie, prevalentemente in bianco e nero – scelta cromatica che amplifica la drammaticità e l’intensità delle scene – si articola in nuclei tematici distinti, ognuno dei quali riflette una specifica epoca e un’esperienza significativa della sua carriera. Dalle macerie del Belìce, testimonianza tangibile del devastante terremoto del 1968, alle immagini di lavoro minorile, denuncia sociale e umana di un’epoca, passando per i volti segnati dal mare e dalla fatica dei pescatori, fino ai ritratti di città lontane, Palermo cercata con uno sguardo critico e poetico, i colori vibranti e le forme essenziali della Sicilia, le zone di confine tra sacro e profano, Giaramidaro ci offre una panoramica completa del suo percorso artistico e umano.L’elemento costante che attraversa tutte le sue opere è la centralità dell’essere umano, con le sue fragilità, le sue speranze, le sue paure, le sue gioie semplici, la sua spiritualità, a volte permeata di elementi ancestrali e pagani. L’osservazione acuta di Giaramidaro giunge fino a personificare il mondo inanimato, attribuendo alle forme e alle piante una dimensione antropomorfa, un riflesso della sua profonda empatia verso ogni forma di vita.La carriera di Giaramidaro inizia nei ferventi anni Sessanta con corrispondenze dal Trapanese per L’Ora, per poi affiancarsi agli eventi più significativi del terremoto del Belìce, dove la sua macchina fotografica cattura immagini di impatto emotivo che vanno ben oltre la mera cronaca. In seguito, la sua attività lo vede protagonista nell’apertura della redazione catanese del quotidiano, per poi approdare al Giornale di Sicilia, dove resterà fino al pensionamento. La sua eredità è testimoniata anche dal volume “L’Ora. Edizione straordinaria”, curato da ex redattori, che offre una preziosa testimonianza sul suo approccio alla fotografia.Giaramidaro ha coltivato legami di amicizia con figure emblematiche del panorama fotografico siciliano come Nicola Scafidi, Letizia Battaglia e Gigi Petyx, condividendo con loro la passione per la narrazione visiva e la ricerca della verità attraverso l’immagine. La mostra, accessibile al pubblico dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20 fino al 7 giugno, rappresenta un’opportunità imperdibile per riscoprire il talento di un cronista e fotografo che ha saputo raccontare la Sicilia con sguardo profondo e cuore aperto.
Nino Giaramidaro: Omaggio a un testimone della Sicilia.
Pubblicato il
