A Niscemi, si è conclusa con duri provvedimenti cautelari un’articolata indagine antidroga condotta dalla polizia locale, culminata nell’arresto di quattro individui e nella segnalazione di sedici presunti consumatori alle autorità competenti.
L’operazione, avviata nel corso del 2023 su impulso della Procura di Gela, ha svelato una rete criminale operante nel tessuto sociale niscemese, dedita non solo al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche all’esercizio di estorsioni.
Il gip di Gela ha disposto la custodia in carcere per tre dei coinvolti – un uomo di 24 anni, uno di 25 e uno di 37 – mentre per un quarto, sorpreso a bordo di una motonave diretta verso il nord Italia, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L’indagine, sviluppatasi attraverso una meticolosa raccolta di elementi probatori, ha messo in luce una struttura organizzativa complessa, con ruoli specifici assegnati a ciascun membro.
Il presunto anello di congiunzione tra la filiera di approvvigionamento di Gela e la rete di distribuzione locale sembra essere incarnato dal 25enne, identificato come il principale referente per la vendita al dettaglio di hashish nel territorio niscemese.
La dinamica dello spaccio si rivela particolarmente peculiare: la disponibilità della sostanza stupefacente veniva comunicata agli acquirenti tramite messaggi di testo, caratterizzati dall’uso di una combinazione specifica di emoticon – un pollice alzato e una faccina sorridente – un “codice” che ne garantiva la riservatezza e l’esclusività del servizio.
La cessione avveniva prevalentemente all’interno di un isolato casolare rurale, trasformato di fatto in un punto di riferimento per il mercato illecito.
L’attività investigativa, condotta con metodi tradizionali quali appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di ricostruire e documentare nel dettaglio ben cinquanta episodi di cessione di hashish, fornendo un quadro preciso dell’operatività del gruppo criminale e del suo impatto sulla comunità locale.
L’inchiesta non si è limitata a svelare i canali di approvvigionamento e distribuzione della droga, ma ha anche evidenziato la presenza di fenomeni estorsivi collegati all’attività illecita, ampliando il ventaglio delle accuse mosse agli indagati e suggerendo possibili connessioni con altre dinamiche criminali presenti sul territorio.
La segnalazione di sedici consumatori alla Prefettura sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno della tossicodipendenza e nel promuovere interventi di prevenzione e recupero sociale.








