lunedì 25 Agosto 2025
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Nuovo asteroide scoperto in Sicilia: un trionfo astronomico!

Nel cuore delle Madonie siciliane, il polo GAL Hassin di Isnello si erge a sentinella celeste, testimone di una scoperta che arricchisce il nostro catalogo di corpi minori del Sistema Solare.

Un team di astrofisici, frutto di una collaborazione internazionale che unisce competenze italiane, ha annunciato l’identificazione di un nuovo asteroide, classificato come Near-Earth Asteroid (NEA), che orbita in una regione spaziale peculiare: esterna all’orbita terrestre ma interna a quella di Marte.

Questa scoperta, ufficialmente denominata 2025 QK3, si inserisce in una tradizione astronomica siciliana di grande prestigio, risalente a oltre due secoli fa, quando Giuseppe Piazzi, con acume e precisione, individuò Cerere Ferdinandea, un evento che segnò un capitolo fondamentale nella storia dell’astronomia italiana.

La rilevanza di questa nuova identificazione non risiede soltanto nella sua intrinseca rarità, ma anche nell’approccio innovativo adottato dal team di ricerca.

Alessandro Nastasi e Sabrina Masiero, astrofisici della Fondazione GAL Hassin, affiancati da Riccardo Furgoni, docente universitario di Mantova e prezioso collaboratore del programma astrometrico, e da Alessio Squilloni e Francesco Cheli, fisici dell’Osservatorio astronomico Beppe Forti di Montelupo Fiorentino, hanno sfruttato la potenza del Wide-field Mufara Telescope, installato in una location privilegiata a Monte Mufara, a un’altitudine di 1865 metri.

Il telescopio, ottimizzato per la scansione rapida e l’individuazione di deboli oggetti celesti, ha permesso al team di acquisire dati cruciali nelle notti del 21 e 22 agosto 2025.
L’asteroide 2025 QK3 completa la sua rivoluzione attorno al Sole in 435 giorni, descrivendo un’orbita inclinata di 24 gradi rispetto al piano dell’orbita terrestre.
Questa inclinazione, insieme alla sua posizione orbitale, rende la sua osservazione particolarmente impegnativa e la sua scoperta un trionfo dell’ingegneria e della precisione scientifica.

Un elemento cruciale in questa scoperta è stato l’utilizzo della tecnica del “synthetic tracking”, un sofisticato metodo di calcolo intensivo che permette di seguire in tempo reale il moto di un oggetto appena individuato, facilitando la sua conferma da parte di altri osservatori a livello globale.
Come sottolinea Pino Mogavero, presidente della Fondazione GAL Hassin, questo approccio “ad alta intensità” consente di evitare che l’oggetto venga “perso per sempre”, garantendo la continuità della sua osservazione e lo studio approfondito delle sue caratteristiche fisiche e orbitali.

L’evento di massima vicinanza alla Terra si ripresenterà solo nel 2081, confermando la natura non pericolosa di 2025 QK3, che pertanto non rientra nella categoria degli asteroidi potenzialmente in grado di impattare il nostro pianeta.
Questa scoperta, un nuovo tassello nel mosaico della conoscenza del Sistema Solare, testimonia l’importanza della ricerca astronomica e la capacità dell’Italia, e in particolare della Sicilia, di contribuire significativamente all’esplorazione dello spazio e alla comprensione dei meccanismi che regolano l’evoluzione del nostro cosmo.
La continua ricerca di questi piccoli corpi celesti offre non solo la possibilità di ampliare il nostro inventario di asteroidi, ma anche di ottenere indizi preziosi sulla formazione e l’evoluzione del Sistema Solare.

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