Domani, a mezzogiorno, l’aula Paolo Borsellino accoglierà l’insediamento di Alfonso Malato come nuovo presidente del Tribunale di Marsala.
Un ritorno significativo per il magistrato sessantaseienne, nato e cresciuto a Trapani, che interruppe la sua attività professionale in città quasi trent’anni fa, dedicandosi in quegli anni prevalentemente al diritto civile.
L’assunzione di questa carica segna una transizione istituzionale: il passaggio di consegne da Alessandra Camassa, chiamata a ricoprire la presidenza del Tribunale di Trapani a partire da settembre 2024.
In attesa dell’insediamento definitivo, la reggenza è stata affidata a Vito Marcello Saladino, presidente della sezione penale, garantendo la continuità operativa dell’ufficio giudiziario.
La designazione di Malato è frutto di un processo selettivo rigoroso.
Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, dopo un’attenta valutazione, lo ha conferito in seguito all’indicazione della quinta commissione, che lo ha scelto tra un gruppo di tredici candidati, distinguendolo con quattro preferenze e due astensioni.
Questo risultato testimonia il riconoscimento delle sue competenze e della sua esperienza.
La carriera di Alfonso Malato è costellata di impegni di rilievo.
Prima di approdare a Marsala, ha ricoperto la carica di presidente della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, maturando una solida esperienza anche in ruoli di reggenza.
La sua attività nella città dei Templi si è sviluppata attraverso diverse fasi: inizialmente come giudice nella sezione penale, successivamente come giudice per le indagini preliminari (GIP), svolgendo un ruolo cruciale nella gestione delle indagini e nella garanzia dei diritti degli imputati.
Un aspetto particolarmente interessante nel percorso professionale di Malato è il suo servizio come direttore generale dei Beni e dei Servizi presso il Ministero della Giustizia, durante il periodo in cui Angelino Alfano ricopriva la carica di Ministro.
Questa esperienza, unica nel suo genere per un magistrato, gli ha permesso di acquisire una profonda conoscenza degli aspetti amministrativi e gestionali del sistema giudiziario, contribuendo a una visione complessiva del suo funzionamento e delle sue sfide.
Il ritorno a Marsala rappresenta dunque non solo un nuovo capitolo nella sua carriera, ma anche l’opportunità di mettere a frutto una vasta esperienza al servizio della comunità trapanese, con un occhio attento alle esigenze di un’amministrazione della giustizia efficiente e accessibile.