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Omicidio a Porto Empedocle: Alfonso Spalma trovato morto

La quiete apparente di Porto Empedocle, un borgo agrigentino immerso nel cuore della Sicilia, è stata brutalmente squarciata da un evento che ha scosso la comunità: l’omicidio di Alfonso Spalma, un uomo di quarant’anni legato profondamente al territorio e alle sue tradizioni.

La scoperta del corpo, avvenuta nelle zone periferiche del rione Le Cannelle, ha inizialmente suggerito una tragica fatalità, un incidente stradale con dinamiche ancora da chiarire.

A soccorrere per primi sono stati i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, chiamati a intervenire in una situazione che si presentava confusa e drammatica.
La loro tempestività, tuttavia, non ha potuto evitare la constatazione macabra: Alfonso era deceduto, vittima di ferite da arma da fuoco.

Immediata la richiesta di supporto ai Carabinieri, che hanno prontamente avviato le indagini per ricostruire l’accaduto e individuare il responsabile o i responsabili.

L’arrivo del sostituto procuratore di turno ha segnato l’inizio della fase di indagine formale, con la perizia medico-legale e la raccolta di eventuali testimonianze che potessero fare luce sulle circostanze della morte.

La presenza del veicolo, un Fiat Fiorino, apparentemente adiacente al corpo, ha introdotto un elemento complesso da analizzare, sollevando interrogativi sulla sua implicazione nell’evento.

Alfonso Spalma, descritto come una figura rispettata e priva di precedenti penali, incarnava un legame imprescindibile con il ciclo delle stagioni e il lavoro della terra.

La sua attività pastorale, un’eredità tramandata di generazione in generazione, lo vedeva impegnato nella produzione di latte e formaggi durante i rigidi mesi invernali, per poi cimentarsi nel ruolo di cameriere nei ristoranti locali, durante il periodo estivo, contribuendo così all’economia locale e all’accoglienza dei visitatori.

La scoperta di un fucile da caccia, apparentemente inutilizzato, accanto al corpo, aggiunge un ulteriore livello di complessità all’indagine.
La sua presenza suggerisce, forse, un contesto più ampio e premeditato, ben lontano da un semplice incidente.
L’omicidio di Alfonso Spalma non è solo una perdita per la sua famiglia e per la comunità di Porto Empedocle, ma rappresenta una ferita profonda nel tessuto sociale di un’isola che fatica a liberarsi di antiche piaghe e a guardare al futuro con serenità.
Le indagini sono in corso, con la speranza di fare luce sulla verità e di assicurare alla giustizia i colpevoli di questo efferato gesto.

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