La celebrazione del 400° anniversario del Festino di Santa Rosalia a Palermo si è configurata come un evento di portata epocale, capace di mobilitare un’onda umana stimata in 350.
000 persone, un numero che testimonia la profondità del legame emotivo e culturale che lega la città alla sua patrona.
Il corteo, vibrante di colori, suoni e tradizioni secolari, ha incrociato il Cassaro e il lungomare del Foro Italico, percorsi solcati da carri allegorici che incarnano la devozione popolare e l’ingegno artistico palermitano.
Il carro trionfale che custodisce la statua della Santuzza, dopo aver lasciato Porta Felice, ha sfilato lungo il lungomare, precedendo lo spettacolo pirotecnico che ha illuminato il cielo notturno, un’esplosione di luce e magia che ha esaltato la suggestività del contesto storico-paesaggistico.
La figura del sindaco, Roberto Lagalla, ha assunto un ruolo simbolico durante il tradizionale saluto dai Quattro Canti, un momento cruciale in cui il capo dell’amministrazione comunale si confronta, in modo diretto, con il sentire popolare.
Il rito del “Viva Palermo e Santa Rosalia” ha scatenato un’ambivalenza di reazioni: un boato di applausi si è mescolato a fischi, un chiaro indicatore delle diverse opinioni che gravitano attorno all’operato dell’amministrazione.
Nel tentativo di stemperare le tensioni e di rivendicare un’immagine di civile convivenza, Lagalla ha sottolineato come Palermo, pur animata da passioni e contrasti, sappia preservare un tessuto sociale caratterizzato da una profonda “civiltà”, un valore intrinseco che trascende le opinioni politiche individuali e che si manifesta nella partecipazione massiccia e appassionata a una festa di tale portata.
La manifestazione, infatti, è molto più di una semplice celebrazione religiosa: è un’espressione tangibile dell’identità palermitana, un momento di aggregazione comunitaria che rinsalda i legami tra i cittadini e che trasmette di generazione in generazione un patrimonio di fede, arte e tradizione.
Il Festino di Santa Rosalia, quindi, si configura come un potente simbolo di resilienza e di speranza per una città che, pur afflitta da sfide complesse, continua a guardare al futuro con ottimismo e determinazione.