A partire dal 16 luglio, Palermo dispiegherà una nuova risorsa dedicata al controllo del territorio e alla tutela dell’ambiente: un corpo di 37 ispettori ambientali, un intervento mirato a contrastare l’emergenza rifiuti che affligge la città, in particolare nel cuore del centro storico.
Questa iniziativa, supportata da un’ordinanza speciale in attesa di formalizzazione tramite un apposito regolamento comunale, si presenta come risposta urgente a una situazione critica che rischia di compromettere la qualità della vita dei cittadini e l’immagine urbana.
Il quadro è allarmante: mensilmente, circa 1250 tonnellate di rifiuti vengono abbandonate illegalmente, un quantitativo enormemente superiore alla capacità di raccolta prevista dal contratto di servizio con la Rap (solo 200 tonnellate annue).
A questa criticità si aggiunge un fenomeno recente e preoccupante: la proliferazione di micro discariche abusive, con un’emergenza quotidiana stimata in ben 175 siti in tutta la città.
Questo carico aggiuntivo mette a dura prova l’efficienza organizzativa della Rap e mette in discussione la sostenibilità del sistema di gestione dei rifiuti.
Per scoraggiare queste pratiche illegali, l’ordinanza prevede sanzioni significative.
La semplice abbandono di un sacchetto di immondizia può costare fino a 360 euro, mentre l’abbandono di rifiuti ingombranti comporta multe da mille a diecimila euro, oltre a un’ammenda pecuniaria.
Per le attività commerciali e le partite IVA, le sanzioni possono variare da 10.
000 a 25.
000 euro, con la possibilità di sequestro del veicolo utilizzato per il trasporto dei rifiuti.
Tuttavia, l’approccio delineato non si limita alla punizione.
Come sottolinea Sergio Terrani, neo-ispettore ambientale, la sanzione deve rappresentare l’ultima ratio.
Prioritario è promuovere una cultura della responsabilità ambientale, sensibilizzando i cittadini all’importanza del corretto conferimento dei rifiuti e incoraggiando comportamenti virtuosi.
L’attività di sensibilizzazione e di educazione ambientale si configura quindi come un elemento cruciale per il successo dell’iniziativa e per la creazione di una città più pulita e vivibile.
L’obiettivo finale è quello di passare da una logica di repressione a una di partecipazione attiva dei cittadini nella tutela del patrimonio ambientale urbano, trasformando la prevenzione e l’educazione in pilastri fondamentali di una strategia di gestione dei rifiuti più efficace e sostenibile.