Un mare di voci si è levato a Palermo, dinanzi al vibrante murale che celebra i sacrifici di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, testimoniando una profonda inquietudine civica.
Un corteo di esponenti politici progressisti e cittadini ha espresso, con cartelli eloquenti, una ferma richiesta di dimissioni nei confronti del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, innescata da scelte politiche percepite come compromettenti con figure gravate da condanne definitive.
L’iniziativa, promossa con forza dal Movimento 5 Stelle e sostenuta da una coalizione eterogenea di forze politiche alternative al centrodestra che governa la regione, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama politico nazionale e regionale.
Giuseppe Conte, presidente nazionale del Movimento 5 Stelle, ha offerto una presenza di rilievo, sottolineando l’importanza di difendere i valori di legalità e giustizia che i due giudici hanno incarnato.
A lui si sono uniti Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana, portavoce di Europa Verde, Fabio Giambrone, il coordinatore siciliano del M5S, Nuccio Di Paola, e la vice segretaria del Partito Democratico in Sicilia, Valentina Chinnici, testimoniando un ampio consenso trasversale all’interno dell’area progressista.
La presenza di Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, ha arricchito il dibattito con una prospettiva critica e indipendente.
Anche i rappresentanti al Parlamento, come i senatori del M5S Barbara Floridia e Dolores Bevilacqua, l’europarlamentare Giuseppe Antoci (anch’egli M5S) e l’eurodeputato Leoluca Orlando (Avs), hanno voluto manifestare la loro solidarietà, sottolineando l’importanza di un’azione politica coerente con i principi di trasparenza e responsabilità, elementi imprescindibili per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il sit-in, più che una semplice protesta, si è configurato come un appello a difendere la memoria di Falcone e Borsellino, trasformata in simbolo di una Sicilia che aspira alla legalità, alla giustizia sociale e a un futuro libero dalle ombre della criminalità organizzata e dalla corruzione politica.
Un messaggio chiaro: non si può barattare la speranza con compromessi che ledono i valori fondanti della democrazia.








