domenica 19 Ottobre 2025
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Palermo

Paolo, un fratello spezzato: il dolore di Sofia e la ricerca di giustizia.

La sua figura, una macchia d’oro e ombre lunghe, era impressa nella memoria collettiva di quel quartiere.
Le cento collane che adornavano il collo, la barba folta che incorniciava un volto segnato da un’ombra indefinibile, non erano elementi che potessero sfuggire all’attenzione.
E quella notte, quella stessa figura, si è materializzata in un atto di violenza inaudita, spezzando una vita giovane, quella di Paolo, mio fratello.

Il ricordo è frammentato, un caleidoscopio di paura e disperazione.

Il lampo dell’acciaio freddo puntato alla tempia, il boato che ha squarciato la quiete della notte, il vuoto improvviso che ha lasciato Paolo.

La rabbia, istintiva e primordiale, mi ha spinta a inseguirlo, un’ombra che corre dietro un’altra.
Un tentativo di rivalsa si è materializzato in un lancio, interrotto dalla reazione violenta del suo aggressore: una bottiglia scagliata contro Desirée, la sua fidanzata, la mia cognata, un attacco ingiusto e gratuito.
L’inseguimento è proseguito, una danza pericolosa tra le strade, una corsa disperata per cercare un senso, una giustizia.

La sua attenzione si è poi posata su di me, un’altra minaccia, un’altra pistola puntata, costringendomi a una precipitosa ritirata verso la sicurezza apparente di un locale.

Sono Sofia Taormina, e sono la sorella di Paolo, strappato a noi sabato notte.
I capelli, neri come l’inchiostro, si appiattiscono sulla mia fronte, l’umidità delle lacrime li rende pesanti.
La felpa grigia, un tentativo di nascondermi, di scomparire dietro un velo di indifferenza.

Lo sguardo, perso nel vuoto, cerca di ricostruire i frammenti di una realtà che si è infranta.
Le parole faticano ad emergere, soffocate dal dolore, un sussurro tra singhiozzi.

Paolo… Paolo era molto più di un fratello.
Era il pilastro della nostra famiglia, una fonte inesauribile di affetto e sostegno.

Un lavoratore instancabile, un uomo sincero, profondamente legato ai suoi affetti.

La sua dedizione nei miei confronti trascendeva il semplice legame fraterno.

Era un amore protettivo, una cura costante, un rifugio sicuro.
Un sentimento profondo, radicato in un amore che solo i fratelli possono comprendere, un amore che ci legava indissolubilmente, un amore che ora è stato brutalmente interrotto.
La sua assenza lascia un vuoto incolmabile, un dolore che mi accompagnerà per sempre.

La sua memoria sarà il faro che guiderà i nostri passi, la forza che ci permetterà di affrontare questo dolore e di trovare la giustizia che Paolo merita.

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