Un’ombra si è abbattuta sulla comunità di Resuttano, in provincia di Caltanissetta, con l’arresto del sindaco Rosario Carapezza, colpito da una misura cautelare dei domiciliari in seguito a un’indagine della Procura nissena. L’inchiesta, incentrata su presunte irregolarità in alcuni appalti pubblici, lo vede accusato di turbata libertà degli incanti e di aver materialmente falsificato documenti, un reato che mira a compromettere la correttezza e la trasparenza delle procedure amministrative.L’indagine non si limita al primo cittadino. Anche il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale e altri due dipendenti dello stesso ente sono finiti nella rete, configurando un quadro più ampio che solleva interrogativi sulla gestione e il controllo degli appalti nel territorio.Le accuse specifiche riguardano la manipolazione dei sorteggi, meccanismi che dovrebbero garantire l’assegnazione imparziale degli incarichi. Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, i presunti responsabili avrebbero deliberatamente alterato tali procedure per favorire un’impresa specifica, eludendo così i principi fondamentali della concorrenza e della parità di accesso alle opportunità offerte dal Comune.Questo episodio non solo incide direttamente sulla figura del sindaco e sui funzionari coinvolti, ma rischia di minare profondamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. La turbata libertà degli incanti, infatti, rappresenta una violazione del principio di legalità, un pilastro fondamentale per il corretto funzionamento della democrazia e per la garanzia di un servizio pubblico efficiente e imparziale.L’alterazione dei sorteggi, in particolare, denota un tentativo di aggirare le regole e di creare un sistema distorto, in cui alcuni operatori economici vengono privilegiati a scapito di altri, compromettendo la possibilità di un’offerta competitiva e vantaggiosa per la collettività.L’inchiesta, ora, dovrà fare luce su tutti i dettagli di questa presunta organizzazione, ricostruendo le dinamiche interne all’amministrazione comunale, identificando eventuali complicità e quantificando l’impatto economico e sociale di queste presunte irregolarità. La vicenda solleva, inoltre, interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli interni e di promuovere una cultura della trasparenza e della legalità all’interno della pubblica amministrazione, per prevenire il ripetersi di episodi simili e per tutelare l’interesse pubblico. Il processo che seguirà sarà cruciale per ristabilire la fiducia e garantire che la giustizia faccia il suo corso.