Un’operazione internazionale, orchestrata congiuntamente dal Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Palermo e dalla Sisco, supportata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (PEF) di Varese, ha portato all’arresto di undici individui nell’ambito di un’indagine coordinata dagli uffici italiani e spagnoli della Procura Europea (Eppo). Le accuse, di gravità eccezionale, includono associazione a delinquere transnazionale finalizzata al riciclaggio di Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) intracomunitaria, riciclaggio di capitali, reimpiego illecito e autoriciclaggio, con aggravanti legate al favoreggiamento di organizzazioni criminali di stampo camorristico e mafioso.Questa nuova fase investigativa si configura come un’evoluzione dell’operazione del 14 novembre 2023, che aveva già portato alla disarticolazione di una complessa rete criminale operante in un arco geografico che si estendeva dall’Italia alla Spagna, dalla Svizzera a Singapore, fino agli Emirati Arabi Uniti. In quell’occasione era stato disposto un sequestro preventivo di beni immobiliari e mobili di un valore superiore ai 650 milioni di euro, una cifra che testimonia la portata e la sofisticazione delle attività illecite condotte dall’organizzazione.Un elemento chiave di quell’operazione era la latitanza di un cittadino belga, ritenuto figura apicale dell’organizzazione, che era sfuggito alle autorità. Dopo sei mesi di ricerche, l’uomo è stato localizzato e arrestato il 26 maggio dello scorso anno all’aeroporto di Milano Malpensa, mentre tentava di rientrare nel territorio europeo con un volo proveniente dall’Albania.L’attività investigativa, tuttavia, non si è arrestata con l’arresto del belga. Grazie a un’approfondita analisi del materiale informatico e documentale sequestrato, unitamente alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, gli investigatori hanno potuto confermare e ampliare il quadro accusatorio originario, svelando intricate connessioni tra gli indagati e clan criminali di spicco, quali i Nuvoletta di Marano di Napoli e i Di Lauro di Scampia, elementi che rivelano la capacità dell’organizzazione di contaminare e rafforzare le dinamiche criminali locali.L’operazione odierna ha portato all’esecuzione di nove arresti, con gli indagati rintracciati nelle province di Napoli, Ascoli Piceno e Roma. Due mandati di arresto europeo sono stati emessi nei confronti di individui localizzati negli Emirati Arabi Uniti, in particolare a Dubai, evidenziando la dimensione internazionale e la capacità di operare attraverso confini nazionali.Attualmente sono in corso ulteriori perquisizioni nelle province di Napoli, Ascoli Piceno e Roma, nel tentativo di recuperare ulteriori prove e individuare altri complici coinvolti nell’associazione criminale transnazionale. La complessità del caso e l’ampiezza delle ramificazioni richiedono un’indagine meticolosa e coordinata a livello internazionale, con l’obiettivo di smantellare completamente la rete criminale e confiscare i beni illecitamente accumulati. L’azione della Procura Europea sottolinea l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata transfrontaliera e al riciclaggio di capitali, tutelando l’integrità del mercato interno dell’Unione Europea.
Rete criminale transnazionale: arrestati, sequestri e collegamenti con camorra e mafia
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