mercoledì 30 Luglio 2025
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Riforma Consorzi di Bonifica: Impasse in Parlamento, Futuro Incerto

La discussione sulla riforma dei Consorzi di bonifica ha subito un brusco arresto in sede parlamentare, evidenziando profonde divisioni e un’apparente impasse legislativa.

La seduta, tenutasi a Sala d’Ercole con votazione a scrutinio segreto, si è conclusa con il respingimento dell’articolo 3, fulcro del disegno di legge in esame, dopo un’iniziale approvazione dei primi due articoli.

Il presidente dell’assemblea, Gaetano Galvagno, ha immediatamente sospeso i lavori, ricorrendo alla consueta procedura di consultazione della conferenza dei capigruppo, una manovra volta a disinnescare la crisi e a cercare una possibile mediazione.
La seduta è stata dunque rinviata a domani, alle ore 15, lasciando in sospeso il futuro del provvedimento.
L’articolo 3, al centro della contesa, delineava un processo di razionalizzazione e aggregazione dei Consorzi di bonifica presenti sul territorio, riducendone il numero da tredici a soli quattro.
Questa manovra di riorganizzazione, promossa dall’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, mirava a ottimizzare l’efficienza operativa, ridurre gli oneri amministrativi e modernizzare la gestione delle risorse idriche, un tema cruciale per l’agricoltura e lo sviluppo sostenibile del territorio.

La bocciatura di questo articolo, pertanto, rappresenta un duro colpo alla visione riformatrice dell’assessore, compromettendo significativamente l’intero progetto di legge e sollevando interrogativi sulla sua realizzabilità.
Durante la discussione, i gruppi di opposizione hanno sollevato obiezioni sostanziali, focalizzandosi in particolare sulla questione della copertura finanziaria destinata al personale dei Consorzi.
In virtù della delicatezza della questione, i deputati dell’opposizione avevano proposto di trasferire gli emendamenti relativi al personale da questo disegno di legge a un apposito provvedimento di variazioni di bilancio, un meccanismo spesso utilizzato per affrontare questioni finanziarie complesse e garantire la coerenza del bilancio pubblico.
Tuttavia, l’assessore Barbagallo ha fermamente resistito a tale richiesta, insistendo per mantenere la disciplina relativa al personale all’interno del disegno di legge di riforma.
Questa intransigenza ha acuito le tensioni tra maggioranza e opposizione, contribuendo al clima di incertezza che ha portato al rinvio della seduta.
L’esito del voto suggerisce che la riforma rischia di essere relegata, almeno per il momento, nel cassetto delle iniziative legislative sospese.
La programmazione dei lavori dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) prevede infatti l’inserimento all’ordine del giorno di altri due disegni di legge, relegando la riforma dei Consorzi in una posizione secondaria e rendendo incerto il suo futuro percorso legislativo.
La vicenda solleva interrogativi non solo sulla fattibilità della riforma stessa, ma anche sulla capacità del governo di trovare un consenso ampio e duraturo su temi cruciali per lo sviluppo del territorio.
Le prossime ore saranno decisive per comprendere se sarà possibile superare le divisioni e riprendere la discussione, o se la riforma dovrà attendere una nuova occasione per essere realizzata.

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