venerdì 8 Agosto 2025
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Riposto, arrestato per tentato omicidio: aggressione a coltello

La comunità di Riposto è scossa da un episodio di violenza che ha portato all’arrestamento di Francesco La Motta, trentacinque anni, con l’accusa di tentato omicidio.

L’evento, consumatosi il 20 maggio scorso, ha visto il coinvolgimento di un uomo rimasto vittima di un’aggressione che ha lasciato profonde cicatrici, sia fisiche che psicologiche.
Secondo le evidenze raccolte dalle indagini condotte dai carabinieri, il tragico scontro è nato al culmine di una discussione.
La Motta avrebbe inferto un colpo con un coltello a scatto, recidendo tessuti e compromettendo l’integrità somatica della vittima, con lesioni localizzate all’addome e all’avambraccio sinistro.
La gravità delle ferite ha causato un’inabilità temporanea stimata tra i venti e i quaranta giorni, periodo necessario per la guarigione e il recupero delle funzioni compromesse.
Oltre a questo, l’aggressione ha lasciato una conseguenza permanente: un indebolimento della parete addominale, fonte di potenziali complicanze future e limitazione della capacità funzionale dell’organo.
La ricostruzione della dinamica dell’aggressione si è rivelata inizialmente ostacolata dalla reticenza della vittima, il quale, temendo ritorsioni, ha tentato di fornire agli investigatori una versione dei fatti incongrua e fuorviante.

Questa strategia, volta a proteggere l’aggressore e a depistare le indagini, ha però fallito grazie alla tenacia dei militari dell’Arma e alla disponibilità di testimoni oculari, oltre che all’acquisizione di immagini video che hanno permesso di ricostruire con precisione l’evento.

La Procura Distrettuale Etnea, sulla base degli elementi raccolti e con il supporto delle indagini condotte dai carabinieri di Riposto, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Catania l’emissione di un’ordinanza cautelare.
Il GIP, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga o inquinamento delle prove, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Francesco La Motta, in attesa del processo.
Questo episodio solleva interrogativi profondi sulla spirale di violenza che ancora affligge alcune aree del territorio e sulla necessità di rafforzare misure di prevenzione e contrasto, promuovendo al contempo percorsi di mediazione e di responsabilizzazione sociale.

La vicenda mette in luce, inoltre, l’importanza cruciale del ruolo dei testimoni e della collaborazione con le forze dell’ordine per garantire la giustizia e tutelare la sicurezza della comunità.

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