Un’ondata di sabotaggio che colpisce le infrastrutture idriche del comune di Sciacca (Agrigento) sta mettendo a dura prova la resilienza della comunità e solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza del territorio. L’ultimo furto di rame, perpetrato agli impianti che alimentano la sorgente Carboj, ha innescato un collasso del sistema di distribuzione dell’acqua, un evento che si somma a due episodi analoghi verificatisi nei mesi precedenti, tra gennaio e febbraio, con una distanza temporale di soli diciassette giorni.Questi atti vandalici, deliberatamente mirati a compromettere l’approvvigionamento idrico, non sono un mero problema di ordine pubblico, ma una manifestazione di una crisi più profonda che intreccia fattori socio-economici, criminalità organizzata e una crescente vulnerabilità delle infrastrutture critiche. La decisione di Aica, la società incaricata della gestione delle risorse idriche in provincia di Agrigento, di affidare la custodia notturna dei pozzi a una società di vigilanza, presa in risposta ai primi due furti, si è rivelata temporanea, a causa di problematiche procedurali che hanno portato all’interruzione del servizio.L’impatto di questi eventi è particolarmente grave considerando l’attuale ondata di calore, che accentua il bisogno di acqua potabile e rende più difficile la gestione dell’emergenza. Il sindaco Fabio Termine ha giustamente definito la situazione “gravissima”, sottolineando la necessità di interventi immediati e duraturi.Il ripristino degli impianti danneggiati è una priorità, ma è altrettanto cruciale affrontare le cause alla radice di questi atti criminosi. Il rame, metallo di basso costo sul mercato nero, diventa un incentivo per attività illegali che colpiscono direttamente la qualità della vita dei cittadini. Questo scenario impone una riflessione più ampia sulla necessità di rafforzare la sorveglianza delle infrastrutture critiche, non solo attraverso l’impiego di personale di vigilanza, ma anche attraverso l’adozione di tecnologie innovative, come sistemi di allarme rapido, sensori di movimento e videosorveglianza avanzata. È fondamentale, inoltre, promuovere una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni locali e la comunità, per creare una rete di protezione che scoraggi i potenziali malfattori e garantisca la sicurezza del territorio. La prevenzione, l’educazione alla legalità e il contrasto alla povertà, spesso terreno fertile per la criminalità, devono costituire pilastri di una strategia complessiva per la salvaguardia delle risorse idriche e, più in generale, del benessere sociale. Il futuro di Sciacca, e di molte altre comunità vulnerabili, dipende dalla capacità di rispondere a questa sfida con determinazione e lungimiranza.
Sabotaggio idrico a Sciacca: crisi, furti e emergenza siccità.
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