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Sciacca: una panchina verde per la salute mentale

Nel cuore di Sciacca, Agrigento, un gesto simbolico si erge come faro di speranza e consapevolezza: l’inaugurazione di una panchina verde, collocata nel suggestivo litorale dello Stazzone, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Salute Mentale.
Ben più di un semplice arredo urbano, questa panchina incarna un messaggio profondo, frutto del lavoro e dell’ingegno dei pazienti della Comunità Terapeutica “Santa Maria del Giglio”, un centro dedicato alla cura e al recupero di persone che affrontano il disagio psichiatrico.
La scelta del verde, tonalità immediatamente evocativa di rinascita, vitalità e armonia, non è casuale.
Rappresenta l’auspicio di un percorso verso il benessere psicofisico, un viaggio spesso arduo e segnato da sfide complesse, ma costantemente illuminato dalla speranza.
L’atto creativo, l’applicazione del colore e la cura dei dettagli, sono stati per i pazienti un potente strumento terapeutico, un modo per esprimere emozioni, elaborare esperienze e rafforzare il senso di appartenenza e di autostima.

Alessandro Benvesti, amministratore della comunità, ha sottolineato l’importanza di questo gesto come catalizzatore di una conversazione necessaria.
Troppo spesso, la salute mentale è relegata in un angolo oscuro, avvolta da pregiudizi e stigmatizzazioni che impediscono a chi ne soffre di chiedere aiuto.
Questa panchina vuole essere un invito esplicito a spezzare questo tabù, a riconoscere che il disagio psichico è una condizione umana universale, che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla professione o dal background sociale.

La cura della salute mentale non può essere considerata una questione individuale o un onere esclusivo delle istituzioni sanitarie.
Richiede un impegno collettivo, un cambiamento di mentalità che coinvolga l’intera comunità.
Dalla sensibilizzazione del pubblico alla promozione di servizi di supporto accessibili, passando per la formazione di operatori qualificati e la creazione di ambienti inclusivi, è fondamentale un approccio olistico che ponga al centro la dignità e il benessere della persona.

Questa panchina, umile eppure potente, si configura come un punto di incontro, un luogo di riflessione e un invito all’azione.
Un monito a non dimenticare, a non giudicare, a tendere una mano a chi è in difficoltà, a costruire insieme una società più giusta, accogliente e attenta al benessere di tutti.

È un promemoria che la vera forza di una comunità risiede nella sua capacità di prendersi cura dei propri membri, specialmente di coloro che ne hanno più bisogno.

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