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mercoledì 19 Novembre 2025

Sequestro, inchiesta rifiuti: disastro ambientale a Messina

L’esecuzione di un sequestro preventivo, che ha interessato un’area destinata a discarica abusiva e un complesso industriale adiacente, rappresenta l’ultimo atto di un’indagine complessa e articolata, condotta dai Carabinieri di Messina Sud.
La decisione, emessa dal Riesame in accoglimento di una richiesta precedentemente rigettata dal Giudice per le Indagini Preliminari, segna un punto di svolta in un caso che solleva serie preoccupazioni per la salvaguardia del territorio e la tutela dell’ambiente.

L’inchiesta, avviata nel 2023, ha portato alla luce un sistema strutturato di gestione illecita di rifiuti edili, caratterizzato da una deliberata violazione delle normative ambientali e da un impatto potenzialmente devastante sull’ecosistema locale.
I presunti responsabili, tre imprenditori, sono al centro di accuse gravissime, che spaziano dalla configurazione del disastro ambientale al traffico illecito di rifiuti, reati che contemplano pene severe e riflettono la portata dell’attività criminosa.
Le indagini, supportate da una meticolosa attività di raccolta prove e analisi documentali, hanno rivelato come i rifiuti, originari di cantieri edili, fossero sistematicamente interrati nell’alveo del torrente Guidari.
Questa pratica non solo ha generato una consistente quantità di materiale inquinante, ma ha anche creato una sbarramento artificiale, compromettendo il naturale deflusso delle acque e esponendo il territorio a rischi idrogeologici.

La creazione di questo argine artificiale, esteso su una vasta area di circa 200.000 metri quadrati, ha alterato significativamente la morfologia del torrente e ha potenzialmente influito sulla stabilità delle sponde.
L’attività illecita, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe iniziata nel 2020, alimentando un flusso continuo di materiale inquinante.
Un elemento cruciale nell’acquisizione di prove è stato l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza, che hanno permesso di identificare diversi individui coinvolti nel trasporto e nello scarico dei rifiuti.

L’analisi delle immagini ha documentato con precisione i movimenti di autocarri che, ripetutamente, depositavano il materiale inquinante nell’area del vallone Guidari.
Questo sequestro preventivo, oltre a interrompere l’attività criminosa in corso, rappresenta un segnale forte a tutela dell’ambiente e della legalità, sottolineando l’importanza di un controllo rigoroso nella gestione dei rifiuti edili e l’impegno delle autorità a contrastare ogni forma di inquinamento ambientale.

Il caso solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità degli imprenditori, sulla necessità di rafforzare i controlli e sulla protezione del territorio da attività illegali che ne compromettono la salute e la sicurezza.

L’azione compiuta dai Carabinieri, in sinergia con la squadra reati ambientali della polizia municipale, testimonia la crescente attenzione verso la salvaguardia del patrimonio naturale e la punizione dei responsabili di danni ambientali.

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