Sicilia a Piedi: Un Viaggio nel Cuore dell’Isola

Un’odissea siciliana a passo lento: due roveresini riscoprono l’anima dell’isola.

Maurizio Battisti, archeologo con la passione per la ricerca delle radici, e Ilaria Ribaga, narratrice di storie antiche e nuove, hanno compiuto un viaggio a piedi da Palermo a Enna, un percorso di 237 chilometri scandito da tredici giorni di cammino intenso e immersione totale nel cuore della Sicilia.
Lungi dall’essere una semplice escursione, l’impresa si configura come una rilettura del territorio, un dialogo silenzioso con la sua storia millenaria.

Il cammino ha seguito in parte la Magna Via Francigena, testimonianza di scambi culturali e religiosi nel Medioevo, per poi incrociare l’antica trasversale sicula, un’arteria comunicativa che, fin dall’epoca greca, ha segnato un asse cruciale per la comprensione della geografia e dell’identità dell’isola.

Il percorso, attraverso valli solcate dal vento e colline punteggiate di ulivi secolari, si è rivelato un affresco vivente della Sicilia rurale.
La presenza di animali al pascolo – pecore, cavalli, asini, mucche e capre – non è solo un elemento pittoresco, ma simboleggia un legame indissolubile con le tradizioni agricole e pastorali che ancora oggi resistono, seppur con fatica, nel cuore dell’isola.
L’interesse per questo genere di viaggio esperienziale è in crescita.

Il tracciato, che attraversa otto province, cinquanta-sette comuni, sei parchi archeologici, quarantasette siti storici e artistici di rilievo, un parco naturale e sette riserve naturali, offre una straordinaria concentrazione di patrimonio culturale e ambientale.

Ogni chilometro percorso è un’immersione in una storia complessa e stratificata, un mosaico di influenze greche, romane, arabe, normanne e spagnole.

“Abbiamo percorso una media di circa venti chilometri al giorno,” racconta Maurizio, “ma l’esperienza va oltre la semplice prestazione fisica.

Vogliamo esprimere la nostra gratitudine a coloro che, con coraggio e resilienza, stanno riscoprendo e rivitalizzando le aree interne della Sicilia, creando nuove opportunità e contrastando lo spopolamento.

” Ilaria aggiunge: “È stato un viaggio che ci ha toccati profondamente, un’esperienza che abbiamo vissuto con il corpo e con la mente.
Mentre i piedi tracciano un percorso fisico, i sensi si aprono all’immensità della terra, assaporando colori vibranti, suoni ancestrali e silenzi eloquenti.

La Sicilia non si svela solo attraverso i suoi monumenti e le sue opere d’arte, ma soprattutto attraverso la sua gente e attraverso la forza del suo paesaggio.

”Il viaggio si configura dunque come un atto di amore verso un’isola che fatica a trovare il proprio equilibrio, una testimonianza di speranza per un futuro in cui la bellezza e la ricchezza del territorio siciliano possano essere valorizzate e preservate per le generazioni future.

Un invito a rallentare, ad ascoltare, a connettersi con la terra e con le sue storie.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap