mercoledì 10 Settembre 2025
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Sicilia pioniera: assunzioni per vittime di violenza, un modello nazionale.

La Sicilia si distingue come apripista a livello nazionale nell’adozione di un modello innovativo di sostegno alle vittime di violenza, concretizzato nell’integrazione di persone con deformazioni o sfregi permanenti al viso, conseguenti ad aggressioni, all’interno della pubblica amministrazione regionale.

Questa scelta lungimirante, testimonia un impegno profondo verso la giustizia sociale e il riconoscimento del valore e del diritto al reinserimento lavorativo di donne che hanno subito traumi devastanti.

L’iniziativa, resa operativa con il rilascio di nulla osta a due candidate in seguito alla recente applicazione della normativa, rappresenta un passo avanti significativo rispetto alle tradizionali forme di assistenza.

L’introduzione della retroattività all’articolo 118 della legge regionale n.

3 del 2024, relativa all’assunzione di vittime di violenza e orfani di femminicidio, è stata definita dal Presidente della Regione, Renato Schifani, come un atto di “giustizia carica di sensibilità e umanità”.
Questo emendamento, fortemente sostenuto dall’esecutivo regionale e dall’Assemblea, mira a estendere un supporto concreto a tutte le donne residenti in Sicilia che hanno subito aggressioni, indipendentemente dalla data in cui queste si siano verificate.
La speranza è che questa iniziativa possa fungere da modello per altre regioni e per il legislatore nazionale, promuovendo una cultura di inclusione e di riconoscimento dei diritti delle vittime.

L’assessore Nuccia Albano ha sottolineato come, a seguito di un’attenta valutazione della documentazione presentata tra fine luglio e agosto, il dipartimento abbia espresso parere positivo e abbia proceduto con tempestività al rilascio dei necessari nulla osta.

Questo atto amministrativo apre la strada agli adempimenti successivi di competenza dell’assessorato della Funzione Pubblica, per l’effettiva presa in servizio delle due donne.

La svolta legislativa si è concretizzata a giugno, con l’approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana di un emendamento che ha conferito efficacia retroattiva alla legge del gennaio 2024.
L’ammissibilità alle assunzioni è subordinata alla residenza in Sicilia e, naturalmente, alla disponibilità di risorse finanziarie dedicate.
Questa misura, lungi dall’essere una semplice formalità amministrativa, incarna un cambiamento di paradigma nell’approccio alle vittime di violenza, riconoscendo che il percorso di guarigione e reinserimento richiede un supporto continuo e mirato, che vada oltre l’assistenza emergenziale.

L’iniziativa siciliana rappresenta un importante contributo alla costruzione di una società più giusta e inclusiva, in cui le vittime di violenza possano ritrovare dignità e opportunità.

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