domenica 10 Agosto 2025
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Sicilia, screening oncologici: un divario critico da colmare.

La Prevenzione Oncologica in Sicilia: Un Divario Critico tra Potenzialità e RealizzazioneLa situazione degli screening oncologici in Sicilia si presenta come un campanello d’allarme, un quadro che evidenzia un disallineamento profondo tra gli obiettivi di salute pubblica e l’effettiva adesione della popolazione.

I dati recenti, purtroppo, non raggiungono i livelli essenziali di assistenza (LEA) stabiliti a livello nazionale, delineando un ritardo significativo nell’implementazione di misure preventive cruciali.

Mentre il Ministero della Salute prevede una copertura di almeno il 50% della popolazione per lo screening del cancro al collo dell’utero e al colon-retto e del 60% per la mammografia, la realtà siciliana mostra percentuali sensibilmente inferiori.
Attualmente, solo il 25% delle donne si sottopone allo screening cervicale, il 30,6% all’esame mammografico e il 14,5% allo screening del colon-retto.
Questo scostamento, nonostante gli sforzi delle ASP territoriali che inviano inviti al 100% della popolazione target, si traduce in una risposta dal basso, che vede solo il 26,4% partecipare allo screening cervicale, il 33,5% a quello mammografico e il 15,2% a quello del colon-retto.

Un elemento che aggrava la situazione è la difficoltà di raggiungere l’intera popolazione.
Contrariamente a quanto molti credono, lo screening del colon-retto non implica necessariamente una colonscopia invasiva; si tratta di un semplice test sulle feci, facilmente accessibile in tutte le farmacie, senza bisogno di prescrizione medica né di invito formale.

L’assenza di adesione a questo servizio, come testimoniato dalla completa inutilizzo dei kit disponibili nelle farmacie della provincia di Caltanissetta, suggerisce un profondo divario informativo e una percezione distorta del significato stesso della prevenzione.
Le cause di questa disaffezione sono molteplici e complesse.
Oltre alla scarsa consapevolezza, alimentata da una comprensione errata dei metodi di screening, si possono individuare barriere culturali, timori legati alla procedura diagnostica, difficoltà logistiche nell’accesso ai servizi e una generale sottovalutazione del rischio di malattia.

Il numero verde dell’ASP (800894549) rappresenta un punto di contatto, ma non sufficiente a superare queste resistenze.

Le conseguenze di questa situazione si riflettono sulla capacità della Regione di investire in programmi di screening più avanzati.
La necessità di raggiungere gli standard minimi per i test tradizionali (cervice uterina, mammella e colon-retto) vincola l’allocazione delle risorse, impedendo l’introduzione di screening per tumori come quello al polmone e al pancreas, che rappresenterebbero un passo avanti significativo nella prevenzione.
Nonostante le difficoltà, l’impegno verso la prevenzione oncologica rimane una priorità.
L’elaborazione di un progetto pilota per lo screening del tumore al polmone, con l’obiettivo di raggiungere almeno 5.000 persone in due anni, testimonia la volontà di superare gli ostacoli e di rafforzare l’efficacia delle strategie di prevenzione, con l’auspicio che possa rappresentare un punto di svolta verso un sistema di salute più proattivo e centrato sul cittadino.

Un approccio integrato, che coinvolga operatori sanitari, istituzioni, associazioni di pazienti e media, si rivela essenziale per promuovere una cultura della prevenzione e per migliorare la salute della popolazione siciliana.

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