cityfood
cityeventi
mercoledì 19 Novembre 2025

Smanellata rete di sfruttamento: arrestati e misure cautelari

Un’articolata rete di sfruttamento sessuale, radicata nel territorio tra Licata e Catania, è stata smantellata grazie a un’operazione dei carabinieri che ha portato all’arrestamento di tre licatesi e alla collocazione sotto divieto di dimora di una cittadina dominicana residente a Catania.

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Agrigento e già eseguite, sigillano una spirale di coercizione e miseria che ha visto protagoniste donne straniere, ridotte in condizione di totale dipendenza economica e sociale.

L’indagine, avviata nell’ottobre 2024, ha svelato un modello di criminalità organizzata che non si limitava al mero favoreggiamento della prostituzione, ma ne costituiva il nucleo centrale, estraendo profitti ingenti attraverso il controllo sistematico e l’oppressione delle vittime.
I presunti responsabili, operando in sinergia tra le province di Agrigento e Catania, hanno creato un sistema complesso che, oltre a fornire alloggio – immobili precedentemente sequestrati – e a gestire gli spostamenti e le necessità primarie delle donne, ha imposto una rigida divisione dei proventi.
L’approccio investigativo, condotto con modalità mirate e tecnologicamente avanzate, ha combinato intercettazioni telefoniche, analisi di flussi comunicativi, monitoraggio dei sistemi di videosorveglianza, attività di osservazione discreta e pedinamento, e una scrupolosa consultazione di piattaforme online dedicate alla pubblicità di incontri a pagamento.
Queste attività hanno permesso di ricostruire con precisione le dinamiche interne all’organizzazione e di quantificare le pretese economiche avanzate alle vittime.

Secondo le prime ricostruzioni, le donne sfruttate erano costrette a versare agli indagati somme giornaliere variabili tra i 50 e i 60 euro, destinate a coprire i costi di mantenimento degli alloggi.
A questa cifra si aggiungevano ulteriori “tasse” per servizi accessori, che includevano il trasporto dalla fermata degli autobus, l’accompagnamento durante la spesa alimentare e, soprattutto, le ricariche di carte prepagate come PostePay o Mooney Transfer, essenziali per la pubblicazione degli annunci di prostituzione su internet.

Questa sistematica estorsione privava le donne di qualsiasi autonomia economica, intrappolandole in un circolo vizioso di sfruttamento e dipendenza.
L’inchiesta evidenzia, con particolare gravità, come la criminalità organizzata si inserisca in filiere transnazionali, sfruttando la vulnerabilità delle persone migranti e alimentando un mercato illegale di servizi sessuali.
Il sequestro degli immobili e le misure restrittive imposte alla donna dominicana rappresentano un primo passo verso la tutela delle vittime e la disarticolazione di una rete criminale che ha sfruttato la fragilità umana per fini di lucro.
L’operazione sottolinea, inoltre, la necessità di un approccio multidisciplinare, che coinvolga le forze dell’ordine, i servizi sociali e le organizzazioni non governative, per contrastare efficacemente lo sfruttamento sessuale e garantire la protezione delle vittime.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap