sabato, 7 Giugno 2025
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Stagnone: Legambiente contro il piano, rischio degrado.

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Il circolo locale di Legambiente Marsala-Petrosino esprime profonda preoccupazione e dissociazione rispetto alla bozza del piano di gestione della zona B, ovvero la porzione costiera dello Stagnone, recentemente presentata dall’amministrazione comunale. L’incontro pubblico tenutosi a Birgi, lungi dal fornire una visione chiara e condivisa per la gestione sostenibile dell’area protetta, ha evidenziato una persistente ambiguità, se non una tacita accettazione, delle attuali criticità che affliggono il territorio.Le affermazioni del sindaco Grillo, come riportato in una successiva comunicazione ufficiale del circolo, sembrano indicare la volontà di perpetuare le attuali condizioni, con la prosecuzione delle attività commerciali e turistiche già consolidate nelle aree di pre-riserva. Ciò implica la continuazione dell’installazione di strutture per kitesurf, attività di ristorazione, stabilimenti balneari e manufatti di natura artigianale, un quadro che per Legambiente rappresenta un regresso significativo in termini di tutela ambientale.La fragilità intrinseca della zona umida di San Teodoro, un ecosistema già pesantemente compromesso da decenni di pressione antropica e sviluppo turistico incontrollato, è particolarmente a rischio. L’associazione ambientalista teme che questa politica permissiva possa portare a un’ulteriore e irreversibile degrado del patrimonio naturale.L’impressione suscitata è quella di una priorità spostata dalla regolamentazione e dal contenimento delle attività economiche alla loro espansione. La proposta di realizzare un centro di promozione del vino biologico, collocato negli spazi dell’ex impianto di acquacoltura di San Teodoro, accentua ulteriormente queste preoccupazioni. Tale iniziativa, presentata dall’amministrazione comunale, appare in contrasto con le raccomandazioni di esperti e naturalisti, che suggeriscono invece un approccio di rinaturalizzazione, mirato a ripristinare l’equilibrio ecologico e favorire il ritorno della vegetazione nativa e della fauna avicola.Legambiente sottolinea l’urgenza di un cambio di paradigma nella gestione dello Stagnone. È necessario un piano che dia priorità alla conservazione della biodiversità, alla riqualificazione ecologica e alla promozione di un turismo sostenibile, in grado di valorizzare il patrimonio naturale senza comprometterne l’integrità a lungo termine. L’associazione si impegna a monitorare attentamente l’evoluzione del piano e a promuovere un dialogo costruttivo con le istituzioni e la comunità locale, al fine di garantire una gestione responsabile e trasparente dell’area protetta dello Stagnone. La sopravvivenza di questo prezioso ecosistema dipende dalla capacità di adottare scelte coraggiose e lungimiranti, che mettano al centro la tutela dell’ambiente.

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