Tartarughe Caretta caretta: un viaggio di speranza e libertà.

Due esemplari di tartaruga Caretta caretta, simbolo silenzioso di un ecosistema marino sempre più fragile, hanno compiuto un viaggio di ritorno alla libertà, grazie all’impegno congiunto di istituzioni scientifiche, associazioni ambientaliste e di una giovane generazione sensibilizzata alla tutela della biodiversità.

Il loro percorso, iniziato con un intervento di emergenza presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo, testimonia la crescente frequenza con cui queste creature marine si trovano a fronteggiare le conseguenze dirette dell’inquinamento antropico.

Le tartarughe, ribattezzate affettuosamente Perla Mia e Tarti, erano state recuperate in condizioni critiche: ami da pesca conficcati nei tessuti orali e, tragicamente, frammenti di plastica ingeriti, un problema sempre più diffuso che compromette la loro salute e la loro capacità di nutrirsi.
Il recupero è stato possibile grazie a un complesso iter di cure intensive, eseguite con dedizione e competenza da un team specializzato, mirato a rimuovere gli oggetti estranei, disinfettare le ferite e ripristinare le loro energie vitali.
L’evento di rilascio, avvenuto alla Cala, ha rappresentato un momento di speranza e di rinnovato impegno.

L’iniziativa, resa possibile dal sostegno del Rotary Club Palermo e della Lega Navale Italiana, sezione di Palermo, ha visto il coinvolgimento attivo di una classe di alunni della scuola primaria Giotto-Cipolla.
I bambini, testimoni diretti della loro liberazione a bordo delle imbarcazioni della Lega Navale, hanno avuto l’opportunità di comprendere l’importanza cruciale della salvaguardia dell’ambiente marino e della responsabilità collettiva nei confronti delle specie vulnerabili.

Questo gesto di liberazione non è un evento isolato, ma parte di un programma più ampio volto a proteggere le tartarughe Caretta caretta, specie marina protetta e indicatore sensibile della salute degli oceani.
Altre tartarughe, attualmente in cura presso l’Istituto Zooprofilattico, attendono il loro momento di ritorno in mare, mentre i ricercatori continuano a monitorare e a studiare le cause che portano a questi incidenti, con l’obiettivo di sviluppare strategie di prevenzione sempre più efficaci.

La liberazione di Perla Mia e Tarti è un monito: un appello alla consapevolezza e all’azione, affinché le generazioni future possano ancora ammirare la maestosità di queste creature e godere della ricchezza e della bellezza degli ecosistemi marini.
Un impegno che richiede la collaborazione di tutti: istituzioni, associazioni, comunità scientifica e cittadini, uniti nella volontà di proteggere il nostro patrimonio naturale.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap